Il giallo della nave da guerra russa affondata: secondo Mosca non è stata Kiev
Una terza versione arriva anche dal Pentagono.
L'affondamento della nave russa Mosca è l'esempio perfetto di come, di questi cinquanta giorni di guerra, esistano due narrazioni: quella ucraina e quella russa. L'incrociatore è affondato durante una tempesta, mentre veniva rimorchiato, sostanzialmente un incidente, afferma il Cremlino. Gli ucraini, al contrario, ne rivendicano la ferita fatale attraverso i loro missili, che l'avrebbe consegnato alle gelide acque a largo di Odessa. Una terza versione arriva anche dal Pentagono.
Il giallo dell'incrociatore russo
Per tutta la giornata di ieri, 14 aprile 2022, si sono susseguite versioni contrastanti circa la fine di una delle imbarcazioni di punta della flotta dello zar. La conferma arriva dal ministero della Difesa russo, che sostiene che la nave ammiraglia della flotta del Mar Nero si sia ribaltata mentre veniva rimorchiata in porto dopo un'esplosione "inspiegabile" delle munizioni a bordo. L'Ucraina afferma di aver colpito la nave con i suoi missili Neptune. Secondo il Pentagono, che pure ha parlato di "un'esplosione" ma non della sua causa, era diretta al porto di Sebastopoli, in Crimea, per un tentativo di ripararla. Stabilire quali siano i fatti, oltre l'annuncio propagandistico, è estremamente complicato.
Un simbolo
A rendere il giallo ancor più "mediatico" si aggiunge il forte valore simbolico dell'incrociatore che, proprio all'inizio del conflitto, si era reso protagonista di un episodio balzato agli onori delle cronache internazionali. Era proprio dal Mosca, lo scorso 24 febbraio, che partì l'ultimatum per la resa ai 13 marinai ucraini sull'Isola dei Serpenti con le parole, gridate attraverso un megafono: "Questa è una nave militare russa, arrendetevi e deponete le armi, altrimenti apriremo il fuoco". I militari ucraini risposero: "Nave da guerra russa, vai a farti f....e". L'audio divenne subito virale sui social e fece il giro del mondo.
Il gioiello di Putin
La nave da 12.500 tonnellate rappresentava un pezzo importante della credibilità delle forze armate di Vladimir Putin. Secondo Forbes il suo costo era di 750 milioni di dollari. Si trovava a circa 25 km al largo di Odessa con oltre 500 marinai a bordo ed era equipaggiata con 16 missili antinave “Vulkan”.
A sostenere la tesi del bombardamento anche Oleg Zhdanov, ex alto ufficiale prima dell’esercito sovietico e poi di quello ucraino:
"Sappiamo che i due missili sono stati sparati da una base vicino a Odessa, hanno fatto esplodere la Santa Barbara e la nave è sbandata, pare stia affondando, comunque non sarà più utilizzabile. Il mare era agitato al momento, c’erano unità turche che incrociavano non troppo lontano e pare abbiano salvato una cinquantina di marinai, gli altri potrebbero essere morti".