Il sindaco di Milano Beppe Sala furioso per la folla sui Navigli: "Vergognoso"
Il primo cittadino: "O le cose cambiano o io domani chiudo i Navigli o chiudo l’asporto”.
Lockdown non ti conosco (più). Usa parole durissime il sindaco di Milano Beppe Sala commentando le immagini degli assembramenti e di comportamenti irrispettosi che si sono verificati ieri sera (giovedì 7 maggio 2020) sui Navigli.
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“Le immagini di ieri lungo i Navigli sono vergognose”
“Quando c’è da ringraziare i milanesi per il loro comportamento virtuoso sono sempre il primo a farlo e mi piace anche – ha detto in un video messaggio il primo cittadino – Però ci sono dei momenti in cui c’è da incazzarsi e questo è uno di quei momenti. Le immagini di ieri lungo i Navigli sono vergognose. Per me è anche deprimente dover rispiegare la situazione, ma nel mio lavoro ci sono tante cose che si devono fare e quindi ve lo ridico. Noi siamo non solo in crisi dal punto di vista sanitario, e l’abbiamo visto quanto ha toccato questa città questa pandemia. Ma siamo in una profondissima crisi socio economica. Milano ha bisogno di ritornare a lavorare. Non è un vezzo, non è una voglia: riaprire è una necessità. E io starò sempre dalla parte di quelle famiglie che fanno fatica ad arrivare a fine mese. Sto dalla parte di quelli che vanno a lavorare, non a divertirsi, per portare a casa per le loro famiglie quanto necessario e non permetterò che quattro scalmanati, senza mascherina, uno vicino all’altro, mettano in discussione tutto ciò”.
“O le cose cambiano o io domani chiudo i Navigli o chiudo l’asporto”
“Potevamo essere inconsapevoli due tre mesi fa, e anche io lo sono stato, ma ora no, dopo tutto quello che abbiamo visto. Non sono un politico da metafore ma da atti. Quindi o le cose cambiano da oggi, non da domani, o io domani chiudo i Navigli o chiudo l’asporto – annuncia Sala – e poi lo spiegate voi ai baristi perché il sindaco non gli permette di vendere. Questa è la realtà. Io mi prendo la responsabilità e metto più vigili. Ma non è un guardia e ladri, non è un gioco. Non possiamo permettercelo in una città con un milione 400mila abitanti e 1.700 chilometri di strade. Usiamo la testa tutti. Senza testa sono l’1% dei milanesi e io non permetterò che l’1% metta in difficoltà il 99%. Vediamo domani mattina come sarà la situazione”.