Guerra in Ucraina

"Volete la pace o il condizionatore acceso? Questo è il problema", Draghi come Amleto è già un tormentone

L'invasione russa condiziona la scelte e le strategie del Governo. La rassicurazione sui sacrifici chiesti agli italiani è già diventata una frase cult.

"Volete la pace o il condizionatore acceso? Questo è il problema", Draghi come Amleto è già un tormentone
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Volete la pace o il condizionatore acceso? L'entrata a gamba tesa del presidente Mario Draghi è già un tormentone. Dopo l'emergenza Covid, crisi energetica e guerra in Ucraina stanno condizionando le strategie del Governo e condizioneranno inevitabilmente la ripresa.

E del resto, le stime di crescita del Pil, il prodotto interno lordo, sono state già rimodulate al ribasso.

"Volete la pace o il condizionatore acceso?" Il tormentone lanciato dal premier

Ecco allora che crisi energetica e l'impatto dell'invasione russa in Ucraina su forniture e consumi hanno tenuto banco durante la consueta conferenza stampa post Consiglio dei ministri.

Il premier Mario Draghi si è presentato insieme al Ministro dell'Economia Daniele Franco e ha illustrato le linee guida del Def, il Documento economico finanziario che approderà in Parlamento e sul quale l'Esecutivo potrebbe ricorrere ancora al voto di fiducia.

Dopo aver rimarcato l'operato del Governo e il percorso intrapreso sul campo delle riforme, il presidente del Consiglio è stato incalzato sul tema più gettonato del momento: le sanzioni dell'Europa alla Russia, la situazione riguardo le forniture, le possibili alternative, eventuali sacrifici che interesseranno gli italiani.

E qui è scattato la domanda di Draghi al giornalista, diventata in queste ore un vero e proprio tormentone:

"Volete la pace o il condizionatore acceso?"

"Da essere o non essere" a "la pace o il condizionatore"

"Essere o non essere, questo è il problema", "To be, or not to be, that is the question" è il passaggio entrato nella storia e nel linguaggio comune che si ritrova nell'Amleto di Shakespeare.

A distanza di centinaia di anni il nostro presidente del Consiglio ha rilanciato una domanda che, come detto, in queste ore è già diventata un autentico tormentone e chissà mai che possa far la gioia anche di Striscia la notizia e di Antonio Ricci nelle rivisitazione in chiave rap del Tg satirico di Canale 5 sulle frasi del momento pronunciate dai nostri big della politica.

Fatto sta che a domanda del giornalista, il premier ha appunto ribattuto con una frase che, come altre è destinata a far discutere:

"Volete la pace o il condizionatore acceso? Questa è la domanda che ci dobbiamo porre. Questo è il problema. Se l'Ue ci propone l'embargo sul gas, siamo contenti di seguire. Quello che vogliamo è lo strumento più efficace per la pace. Ci chiediamo se il prezzo del gas possa essere scambiato con la pace"

Draghi e gli scenari per l'Italia

In buona sostanza, Draghi ha forse voluto mettere in luce quello che potrebbe il "sacrificio" che verrà chiesto agli italiani in attesa della pace. Perché sulla situazione gas e riscaldamento, essendo entrati nella Primavera la questione non preoccupa. Tanto che il premier ha aggiunto che "fino a ottobre, il problema non si pone".

Ecco perché dall'Europa già nei prossimi giorni verrà avanzata una proposta comune dall'Europa che, tra i temi centrali, avrà quello della previsione di un tetto massimo del prezzo del gas.

Draghi e la doccia fredda: stime al ribasso per crescita e Pil

Se dunque i sacrifici che verranno chiesti agli italiani potrebbero non essere così "pesanti" (nelle ultime ore dalle associazioni di categoria sono arrivate rassicurazioni e proiezioni positive anche riguardo il prezzo di pane, pasta e generi alimentari), a far da contraltare c'è però la rimodulazione della stima, al ribasso, della crescita del Pil, il prodotto interno lordo.

La revisione delle stima è contenuta proprio nel nuovo Def.

Con il nuovo Documento di Economia e Finanza viene confermata una revisione al ribasso della crescita del PIL programmatico al 3,1% rispetto a quanto si era previsto nei mesi scorsi, ovvero il 4,7%.

Nessuno scostamento di bilancio

La notizia positiva è che però, secondo i calcoli degli uffici del Ministero delle Finanze, non sarà necessario uno scostamento di bilancio.

Il Governo, secondo quanto emerso dalla conferenza stampa di ieri, stima il deficit tendenziale al 5,1% e lo conferma al 5,6% nello scenario programmatico, senza prevedere uno scostamento rispetto alle recenti previsioni già approvate dal Parlamento.

Misure e provvedimenti

L'Esecutivo metterà sul tavolo altri 5 miliardi di aiuti alle famiglie per sostenerle nella fase di ripartenza e di emergenza ora legata a rincari delle bollette e guerra, mentre saranno 19 i Disegni di legge collegati al Def.

Tra questi,  un ddl di delega per l'aggiornamento della fascia anagrafica di riferimento delle politiche giovanili e misure per la promozione dell'autonomia e dell'emancipazione dei giovani.

Ci saranno poi documenti di delega su fiscoconcorrenza, attuazione dell'autonomia differenziata e riordino del settore dei giochi.

 

 

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