Nuovo decreto

Bonus commercio, 200 milioni per dare ossigeno alle attività al dettaglio

Governo e Ministero dello Sviluppo economico in aiuto ai negozianti. Le attività dovranno avere sede legale o operativa in Italia.

Bonus commercio, 200 milioni per dare ossigeno alle attività al dettaglio
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Prove tecnica di ripresa e resilienza. Bonus commercio, 200 milioni per dare ossigeno alle attività al dettaglio.

Il nuovo decreto del Governo ha stabilito la data, dal 3 maggio 2022, da quando gli operatori del Commercio, potranno chiedere il bonus di sostegno, a fondo perduto, per le loro attività.

Da quella data, da mezzogiorno, i commercianti potranno presentare domanda per il bonus.

Bonus commercio, si parte

Dopo gli anni della crisi, dopo due anni di pandemia e ormai più di un mese di guerra in Ucraina, gli operatori del commercio cercano una nuova boccata d'ossigeno per le loro attività.

Il provvedimento varato dal Governo e nella fattispecie dal Ministero per lo Sviluppo Economico prevede sostegni per il commercio al dettaglio. Il bando si chiuderà il 24 maggio, sempre a mezzogiorno.

Si tratta di agevolazioni previste dal Decreto "Sostegni ter" varato da Governo e Ministero dello Sviluppo economico. Il documento prevede anche la modalità di trasmissione delle domande e di concessione delle agevolazioni.

Bonus commercio, i sostegni previsti dal Ministero

Sul tavolo ci saranno 200 milioni e i sostegni verranno erogati come contributo a fondo perduto. Saranno interessati diverse attività e settori, identificati con 15 codici Ateco previsti nel documento.

Sotto la lente finirà la finestra temporale 2019-2021. Il requisito per poter presentare la domanda riguarda un volume di ricavi riferito al 2019 non superiore a 2 milioni e una riduzione del fatturato nel 2021 non inferiore al 30% rispetto al 2019.

Bonus commercio, tre fasce di contributi

Saranno tre le fasce di contributi che potranno essere erogati: la fascia più ricca prevede il 60% della perdita per i soggetti con ricavi 2019 non superiori a 400 mila euro; si scende al 50% della perdita per ricavi 2019 superiori a 400mila euro e fino a 1 milione di euro ed infine 40 % della perdita per ricavi superiori a 1 milione e fino a 2 milioni.

Gli altri requisiti e i codi Ateco previsti

Non c'è un ordine temporale che darà precedenza a una domanda presentata prima rispetto ad un'altra. L'obiettivo è comunque quello di non aver ritardi e che gli aiuti possano aver un riscontro concreto e puntuale.

Le attività dovranno avere sede legale o operativa nel territorio italiano, risultare regolarmente costituita, iscritta e “attiva” nel registro delle imprese, non essere in liquidazione volontaria o sottoposta a procedure concorsuali con finalità liquidatorie, non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019 e non essere destinatarie di sanzioni interdittive.

Si dovrà anche dichiarare il rispetto del limite massimo di aiuti consentito dal "Quadro temporaneo", considerando anche l’importo del contributo richiesto.

Ecco i 15 codici Ateco che identificano i settori ammessi a presentar domanda: 47.19, 47.30, 47.43 e tutte le attività dei gruppi 47.5 e 47.6, 47.71, 47.72, 47.75, 47.76, 47.77, 47.78, 47.79, 47.82, 47.89 e 47.99.

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