Mercato nero

Con la crisi, è tornato di moda anche il contrabbando di sigarette

In crescita anche l'offerta illegale di prodotti del tabacco riscaldato e dei liquidi da inalazione per le sigarette elettroniche.

Con la crisi, è tornato di moda anche il contrabbando di sigarette
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Sarà la crisi, sarà l'evolversi dei tempi, fatto sta che il contrabbando delle bionde, delle sigarette non passa mai di moda. Contrariamente ad altri settori non conosce crisi, anzi forse ne beneficia.

Non può leggersi in altro la situazione del contrabbando di sigarette nel nostro Paese e del resto l'ultima "fotografia" sul fenomeno è abbastanza eloquente: la vendita illegale di sigarette costa alle nostre casse statali circa 800 milioni di euro all'anno.

Fuori dai luoghi comuni, le regine del contrabbando Trieste e Udine

A chi immagina che il fenomeno sia radicato soprattutto nelle piazze del sud, la reale "fotografia" del fenomeno riserva in realtà delle sorprese: le città con la maggiore incidenza di prodotti di contrabbando sono Trieste e Udine, in Friuli, nel nord est dell'Italia, con metà delle sigarette illegali che circolano in tutto il Paese.

La vicinanza con il confine sloveno è evidentemente la spiegazione più plausibile.

Non più solo le classiche bionde, spazio alla tecnologia

Ma non solo. Il mercato illegale non è più da immaginare come lo si vedeva anni fa e, soprattutto, sono cambiati anche i "prodotti". In buona sostanza, anche i contrabbandieri si stanno modernizzando: oltre alle sigarette tradizionali, stecche e pacchetti, il mercato attuale vede ha visto crescere in questi ultimi tempi anche la disponibilità e l'offerta illegale di prodotti del tabacco riscaldato e dei liquidi da inalazione per le sigarette elettroniche.

Del resto, guardando al settore legale, si tratta di un mercato in crescita, negli ultimi tre anni, del 250 e del 200%. Logico giocoforza che anche quello illegale sia in crescita.

Contrabbando di sigarette, un fenomeno che non scompare, le operazione della Gdf

Il fenomeno dunque è tutt'altro che scomparso, seppur con modalità e un'offerta anche più variegata rispetto ad anni fa.

Del resto, basti pensare a illustrare ancora la situazione che nel 2019 (prima di lockdown e pandemia) i sequestri e le operazioni della Guardia di Finanza a contrasto del contrabbando erano stati 2.863.

Per quanta riguarda la merce sequestrata, i tabacchi "intercettati" dalle Fiamme Gialle sono per la maggior parte sigarette a basso costo prodotte in Cina, Emirati Arabi Uniti, Russia, Bielorussia e Ucraina, spesso con pacchetti molto simili alle marche più conosciute, ovvero i colossi del tabacco leader nel mondo, ma vietati dell'Ue perché senza gli standard di sicurezza previsti dall'unione e perché certificate come più dannose per la salute.

Sigarette, sequestri e maxi multe

L'attività di contrasto non è solo al confine o via mare, ma anche negli aeroporti.

Come raccontato da Prima Torino, l'ultima operazione anticontrabbando ha interessato oltre 655 chilogrammi di sigarette e oltre 10 chilogrammi di tabacco sfuso che sono stati sequestrati dai funzionari dell’Agenzia Dogane e Monopoli (ADM) in servizio all’aeroporto “Sandro Pertini” di Caselle Torinese, con la collaborazione proprio dei militari della Guardia di Finanza.

Complessivamente,  oltre 3.100 stecche di sigarette di contrabbando fatte circolare attraverso il mercato nero.

L'attività investigativa

Le sanzioni ammontano complessivamente a 3.275.000 euro e sono il frutto di un'attività investigativa condotto allo aeroportuale torinese sui passeggeri.

I sequestri di tabacco di contrabbando, rinvenuti negli spazi doganali, sono di noti marchi di produttori come Japan Tobacco, Marlboro, Camel, L&M, Philip Morris.

Grazie ad accordi di cooperazione con lo Stato Italiano e con l’Ufficio Europeo Antifrode della Commissione Europea (OLAF) l’Agenzia procede all’invio dei tabacchi presso il deposito reperti di contrabbando, unico in Italia, per l’accertamento della “genuinità” dei prodotti sequestrati.

La cooperazione tra l’Agenzia delle Dogane e la Guardia di Finanza rende possibile ed efficace il presidio quotidiano degli spazi doganali e la tutela delle imprese che operano nella legalità.

 

 

 

 

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