Burioni ammonisce: "Chi non ha fatto la terza dose è come se non fosse vaccinato"
Il virologo porta ad esempio la strage che Omicron ha fatto a Hong Kong. Crisanti: "Prima o poi ci contageremo tutti".
Covid-19 è davvero diventato davvero un raffreddore? Quanto sono protetti coloro che hanno fatto solo una o due vaccinazioni contro il Covid?
A chiarire alcuni punti circa l'andamento dell'epidemia è stato ieri sera, domenica 20 marzo 2022, il professor Roberto Burioni durante la sua consueta lezione a Che Tempo che fa, su Rai 3. Il virologo è tornato sull'importanza della vaccinazione, chiarendo quanto risulti fondamentale il ciclo completo, ai fini di una copertura efficace contro la malattia.
"Dobbiamo chiarire una volta per tutte e senza fraintendimenti che il vaccino anti Covid è a tre dosi, è indispensabile aver fatto anche il richiamo, coloro che non si sono sottoposti al booster possono essere considerati al pari dei non vaccinati".
Per chi la vuole rivedere, ecco la mia lezione a @chetempochefa da @fabfazio su @rai3. Come al solito nel primo commento la bibliografia. #CTCF https://t.co/YGLm9ckfYR
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) March 20, 2022
Il Covid è davvero diventato un raffreddore?
"Oggi è una malattia contagiosissima con un grandissimo numero di casi in molti Paesi. Quasi ovunque, al largo numero di contagi, non è corrisposta un'ecatombe, ma ci sono luoghi dove Omicron ha fatto stragi come Hong Kong. Qui si è verificato un tasso di letalità del 5%: uno su venti è morto. Perché? Perché ha vaccinato poco e male, ovvero scarsa copertura sulle persone più a rischio: basti pensare che i non vaccinati oltre i 70 anni erano il 40%. Catastrofe negli ultra 80enni non vaccinati (la cui percentuale era del 66%): una persona ogni 8 è morta", chiarisce Burioni.
Poco funzionale, inoltre, anche il vaccino cinese Sinopharm, che non risulta avere un copertura paritetica al percorso vaccinale di Moderna o Pfizer.
Altro punto importante riguarda la dose booster: senza quella, infatti, i rischi - sostanzialmente - sono paragonabili a una mancata copertura vaccinale.
L'importanza della vaccinazione nei bambini
"Il Covid rimane un virus contagioso e pericoloso, il modo in cui limitiamo i danni è la vaccinazione. Ma ultimamente anche in Italia stanno calando. Si sta sottovalutando il pericolo e la difesa, soprattutto nei bambini. Negli Usa il Covid è diventato la decima causa di morte pediatrica. Anche i Italia i numeri in tal senso non rassicurano. Abbiamo avuto 3100 ricoverati e 15 morti nella fascia 5-11 anni. Sono soltanto il 37% i vaccinati in quella fascia anagrafica. E nelle ultime settimane i nuovi vaccini, anche fra gli adulti, stanno calando."
Il professore torna sull'importanza dell'inoculazione e invita a non abbassare la guardia.
"Vaccinare continua ad essere fondamentale. Convivere con un virus non significa fingere che il virus non esista", conclude.
Crisanti: "Prima o poi ci contageremo tutti"
A ribadire l'alto livello di contagiosità di Omicron 2 è anche Andrea Crisanti, professore di microbiologia e microbiologia chimica all'Università di Padova, che avverte:
"La verità è che dobbiamo metterci il cuore in pace: prima o poi ci contageremo quasi tutti. Ma basta non appartenere alla categoria dei fragili e il problema si risolve".
In tale ottica aver completato il ciclo vaccinale con le tre dosi è dunque la migliore assicurazione. E sull'ipotesi di una quarta dose chiarisce:
"È del tutto inutile. È necessaria solo per le persone fragili, per gli altri secondo me non serve. O meglio, io sono propenso ad affermare che chi la vuole fare può procedere tranquillamente, ma in maniera categorica la consiglio solo ai fragili. Gli altri devono accettare l'ipotesi di contrarre il virus. All'inizio della pandemia, con la variante Wuhan e senza la campagna di vaccinazione, ero più che favorevole a un rigido regime restrittivo, ma adesso il contesto è cambiato e dobbiamo prenderne atto. Benissimo la protezione dei più fragili, ma nessun vincolo per tutti gli altri".
L'indice di contagiosità, del resto, è impietoso:
"Omicron 2 non ha misteri: ha un indice di trasmissibilità, il cosiddetto valore R0, tra 12 e 15. Quindi ogni malato ne può infettare anche 15, come accade per il morbillo. Vanno protetti, lo ribadisco, solo i fragili. E non solo con la quarta dose di vaccino. A Hong Kong, in Cina, hanno il sistema sanitario in ginocchio. Hanno sposato la teoria degli zero contagi e ora si trovano a dover fare i conti con nuovi casi e nuovi decessi. Dobbiamo metterci in testa che se non siamo persone fragili e siamo vaccinati, anche se ci prendiamo il Covid non ci succede nulla di grave. È come un'influenza. Paradossalmente è meglio prendersi il Covid che fare la quarta dose. Bisogna fare uno sforzo ed entrare in quest'ottica."