La dinamica dello schianto

Aereo caduto a Lecco: i piloti l'hanno fatto schiantare sul Legnone per evitare una strage

Una decisione che potrebbe essere scaturita da problemi in volo e quindi dalla volontà di evitare che l'aereo cadesse in una zona abitata.

Aereo caduto a Lecco: i piloti l'hanno fatto schiantare sul Legnone per evitare una strage
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Il tragico schianto è avvenuto nella tarda mattinata di ieri, mercoledì 16 marzo 2022: il caccia Alenia Aermacchi T-346A, aereo in fase di collaudo, è precipitato contro una parete rocciosa del monte Legnone, a Nord di Lecco, al confine con la Valtellina.

A bordo del jet militare si trovavano i piloti Giampaolo Goattin, 53 anni, Test Pilot alla Leonardo Company, già membro dell'Aeronautica e Dave Ashley, 50 anni, ex Pilota della Raf inglese.

Il primo, qualche istante prima che il caccia si schiantasse contro il suolo, è riuscito a trarsi in salvo catapultandosi all'esterno del jet militare. Il secondo, purtroppo, non ce l'ha fatta: lanciatosi anch'egli col paracadute, ha tuttavia riportato traumi troppo gravi a seguito dell'impatto contro il monte Legnone.

UN ESCURIONISTA HA FILMATO I DUE PARACADUTI:

La dinamica della tragedia aerea, ora, è al vaglio sia dei Carabinieri di Lecco, sia dai responsabili della Leonardo che hanno aperto una inchiesta interna.

Stando tuttavia alle prime indiscrezioni sul caso, l'ipotesi più probabile è che i due piloti abbiano deciso intenzionalmente di dirigere il caccia precipitato verso la montagna, sventando così quella che sarebbe potuta essere una vera e propria strage.

Aereo caduto a Lecco: lo schianto sul Legnone per evitare una strage

A quasi ventiquattr'ore dalla tragedia aerea di Lecco, ora, si cerca di fare chiarezza. Gli inquirenti stanno indagando per ricostruire nel dettaglio la dinamica che ha portato al drammatico schianto del caccia militare Alenia Aermacchi T-346A, l'aereo in fase di collaudo della Leonardo Spa. Le indagini sono state affidate in parte ai Carabinieri del Comando provinciale di Lecco, su ordine della Magistratura, e in parte ai responsabili della società proprietaria del jet militare, azienda italiana il cui maggiore azionista è il Ministero dell'economia e delle finanze italiano.

Nonostante non ci siano ancora prove ufficiali su quanto accaduto, alcune prime indiscrezioni sul caso sono trapelate: stando alle prime ricostruzioni e ai racconti dei numerosi testimoni, pare che i due piloti dell'Alenia Aermacchi T-346A abbiano deciso intenzionalmente deciso di dirigere il caccia precipitato verso la montagna. Una decisione che potrebbe essere scaturita da problemi in volo e quindi dalla volontà di evitare che l'aereo cadesse in una zona abitata. Lo schianto del jet militare sul monte Legnone, a Nord di Lecco, sarebbe stato quindi volontario, fatto al fine di evitare una terribile strage.

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Due piloti coinvolti nello schianto: uno è deceduto, l'altro è sopravvissuto

Un grande boato e una colonna di fumo nero, visibile anche da lontano. Era iniziata così la tragedia aerea che si è verificata nel corso della tarda mattinata di ieri, mercoledì 16 marzo 2022: il caccia Alenia Aermacchi T-346A, aereo in fase di collaudo, è precipitato contro una parete rocciosa del monte Legnone, a Nord di Lecco, tra i territori comunali di Pagnona e Colico. Uno schianto per il quale è partita sin da subito una maxi mobilitazione di mezzi di soccorso, nel tentativo di recuperare i due collaudatori del jet militare: Giampaolo Goattin, 53 anni, Test Pilot alla Leonardo Company, già membro dell'Aeronautica e Dave Ashley, 50 anni, ex Pilota della Raf inglese.

Come detto in precedenza, il primo, sganciatosi anzitempo dal velivolo militare, è riuscito a trarsi in salvo, il secondo, invece, anch'egli catapultatosi fuori dal caccia, purtroppo non ce l'ha fatta. Il corpo di Dave Ashley, ritrovato alle 14,20, non ha retto all'impatto con la parete rocciosa del monte Legnone. La sua salma è stata trasportata al centro sportivo di Colico (Lecco) dove i soccorritori avevano allestito il campo base.

Dave Ashley, il pilota deceduto - foto Facebook

Le operazioni di recupero dei soccorritori si sono concluse alle 15,20 con il ritrovamento dell'altro pilota dell'Alenia Aermacchi T-346A: Giampaolo Goattin, sopravvissuto allo schianto, è stato prelevato  dallo sperone di roccia dove era atterrato con il suo paracadute e trasportato all'ospedale Niguarda di Milano.

Giampaolo Goattin, il pilota sopravvissuto - foto Facebook

Chi è il pilota sopravvissuto allo schianto del caccia militare

Quel che è certo è che un quadro più chiaro alle indagini potrà fornirlo Giampaolo Goattin, pilota sopravvissuto allo schianto e, al momento, all'ospedale Niguarda di Milano.

Come raccontato da Prima Verona, Giampaolo Goattin, 53 anni, è Test Pilot alla Leonardo Company. Il pilota 53enne, originario di Verona e residente a Torino, prima dello schianto contro la parete rocciosa dell'Alenia Aermacchi  T-346A, aereo in fase di collaudo e destinato all'esercito italiano, è riuscito a catapultarsi fuori dal velivolo. Si è paracadutato ed è finito su uno sperone di roccia dove è stato poi recuperato.

Nato nel 1967 a Verona, si è arruolato in Aeronautica Militare nel 1986, dove è stato pilota di aerei da combattimento e pilota di produzione/ istruttore fino al 2007, anno in cui è entrato a far parte di Alenia Aeronautica. Un pilota estremamente esperto Goattin (ha al suo attivo più di 3.500 ore di volo su diversi tipi di aeromobile) tanto che nel 2001 aveva ricevuto il prestigioso riconoscimento "Flight commander of the year" in America, terra per eccellenza dei "Top Gun".  Proprio negli States è stato istruttore di velivoli F-16 presso il 56esimo Stormo della Luke Air Force Base, in Arizona.

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