Treni, autostrade e traghetti gratuiti per i profughi ucraini: la Lombardia non teme l'accoglienza
La nostra regione, che da giorni sta accogliendo chi scappa dalla guerra, chiede chiarimenti al Governo per capire cosa, quando e come agire.
I profughi provenienti dall'Ucraina e diretti in Italia potranno viaggiare gratuitamente su treni, traghetti e autostrade entro cinque giorni dall'ingresso nel nostro Paese per raggiungere il luogo d'accoglienza. Il provvedimento è stato annunciato dalla Protezione civile e confermato da Trenord.
Trasporti gratuiti per i profughi ucraini (per 5 giorni)
A illustrare l'iniziativa è direttamente la Protezione civile nazionale: i cittadini provenienti dall'Ucraina potranno viaggiare gratuitamente sul nostro territorio entro 5 giorni dall’ingresso in Italia. Treni, servizi marittimi e rete autostradale saranno gratuiti per raggiungere il primo luogo di accoglienza.
Il provvedimento, firmato dal Capo dipartimento di Protezione civile Fabrizio Curcio, comprende la gratuità del trasporto sui treni della società Trenitalia (Gruppo FS) che effettuano servizio di Intercity, Eurocity e Regionali, sui servizi marittimi e sulla rete autostradale.
Il passaporto ucraino o altro documento di identità di queste persone sono riconosciuti quale concessione a viaggiare, spiega in una nota Trenord, che metterà a disposizione i propri operatori di assistenza per favorire l’accoglienza nelle stazioni ferroviarie, secondo le indicazioni impartite da Prefetture e Protezione Civile.
"La fattiva collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Trenitalia e Aiscat ha portato a questa importante misura che rappresenta un ulteriore tassello nel piano di accoglienza della popolazione in fuga dalla guerra – ha detto il Capo dipartimento, Fabrizio Curcio – Siamo di fronte a uno scenario delicato e complesso che il nostro Paese deve affrontare in modo sinergico".
Il comunicato di Trenord
In una nota diffusa nella giornata di oggi, 15 marzo 2022, Trenord ha fatto sapere che:
"I cittadini ucraini, in fuga dalla guerra, possono viaggiare gratuitamente sui treni Trenord per raggiungere la propria destinazione in Lombardia o transitare verso altre regioni. Secondo quanto contenuto in una circolare a capitreno e personale d’assistenza in vigore dal 4 marzo 2022, il passaporto ucraino o altro documento di identità di queste persone sono riconosciuti quale concessione a viaggiare.
Trenord, inoltre, mette a disposizione i propri operatori di assistenza per favorire l’accoglienza nelle stazioni ferroviarie, secondo le indicazioni impartite da Prefetture e Protezione Civile."
Le polemiche sull'iniziativa per chi scappa dalla guerra
Come spesso accade, però, anche a fronte di un'iniziativa del genere, non mancano le polemiche, che fioccano sui social network. In molti hanno contestato il provvedimento, ritenendolo discriminatorio nei confronti degli italiani non vaccinati che dunque senza Super Green pass non possono usufruire dei mezzi pubblici.
Lombardia pronta ad accogliere
"Sintetizzerei l'esito del confronto con un 'fronte compatto' da parte dei Comuni e della Regione per sostenere chi scappa dalla guerra"
Ha spiegato il presidente Fontana dopo il vertice tenuto in video conferenza questa mattina tra Regione e Comuni lombardi. Tutti i soggetti che hanno partecipato all'incontro hanno convenuto sull'utilità di sollecitare il Governo a far chiarezza sul modo in cui intende comunicare e condividere i dati che riguardano il flusso dei profughi e su come sostenere economicamente le ingenti spese che gli Enti locali dovranno sostenere per affrontare la situazione.
Attenzione particolare è stata rivolta alla gestione dei minori accompagnati e non, al loro affidamento, all'assistenza e all'inserimento scolastico.
"Ci siamo trovati d'accordo nel ritenere che lo spirito solidale della Lombardia è il punto di partenza comune - ha proseguito il governatore - e che ogni nostro intervento deve avvenire in maniera coordinata con il Governo e con la Protezione civile nazionale. Proprio per questo siamo in costante contatto con Roma per capire su cosa, quando e come agire. Perché sino ad oggi - ed è sempre importante sottolinearlo - le Regioni non hanno competenze e responsabilità dirette e ordinarie".