L'antenna che stavano installando fa rovesciare il cestello: precipitano due operai, uno è morto
L'ennesima vittima del lavoro aveva solo 33 anni, i tentativi per provare a rianimarlo sono stati purtroppo inutili.
Nella giornata di ieri, giovedì 10 marzo 2022, si è consumato l'ennesimo incidente mortale sul lavoro in Lombardia: a perdere la vita questa volta è stato un operaio di 33 anni travolto da un'antenna mentre era al lavoro a Biassono, in Brianza. Ferito in modo meno grave anche un collega più giovane.
Tragedia sul lavoro a Biassono
Secondo quanto ricostruito dai colleghi di Prima Monza, la vittima è un operaio di 33 anni, dipendente di una ditta esterna che si trovava all'opera all'interno dell'azienda San Giorgio Mobili di Biassono (Mb), quando per cause ancora da chiarire è rimasto schiacciato dalla pesante antenna che stava installando sopra il silos della segatura. Il dispositivo l'ha violentemente colpito facendolo precipitare dal cestello dell'autoscala e costringendolo a un volo di circa 5 metri che purtroppo non gli ha lasciato alcuno scampo. Purtroppo le ferite riportate dal 33enne durante la caduta erano troppo gravi e il giovane uomo è deceduto sul colpo.
Con lui c'era anche un collega, che sembrerebbe essere il fratello, di 26 anni, rimasto ferito a sua volta ma in modo più lieve.
Inutili i soccorsi
Sul posto sono intervenuti diversi mezzi di soccorso: due ambulanze della Croce Rossa di Desio e della Croce Bianca di Biassono, l'automedica, un elisoccorso, i Vigili del fuoco, i Carabinieri della stazione di Biassono e gli agenti della Polizia locale, ma per l'operaio era già troppo tardi.
Le condizione del 33enne infatti sono parse subito estremamente gravi: presentava traumi multipli ed era in arresto cardiaco. Il personale sanitario non ha potuto fare altro che constatarne il decesso.
Ferito un altro operaio
Il collega più giovane, invece, ha riportato ferite lievi agli arti superiori ed è stato trasportato all'ospedale di Desio in codice verde.
La tragedia di Torino
Impossibile non tornare con la mente indietro al 18 dicembre 2021, quando a Torino una gru era crollata provocando la morte di tre operai.
A perdere la vita sono stati Roberto Peretto, 52 anni, di Cassano d’Adda (Milano), Marco Pozzetti, 54 anni di Carugate (Milano) e Filippo Falotico, ventenne di Coazze, in provincia di Torino.
Al momento si cerca ancora di dare una risposta al perché sia accaduta la tragedia. Il dubbio è che la gru non fosse ancora stabilizzata, o almeno che non lo fosse tanto da per permettere agli operai di poter lavorare in sicurezza al rifacimento del tetto di un edificio. Come racconta Prima Torino, le ultime analisi hanno accertato che la gru era stata revisionata il giorno prima dell'incidente direttamente nell'area di cantiere. Il contenuto delle prescrizioni sarebbe stato elencato in un foglio trovato all’interno della cabina dell’autogru durante le fasi di rimozione.
Il documento sarebbe ora agli atti dell’inchiesta aperta dalla Procura di Torino per omicidio colposo, al momento a carico di ignoti. Potrebbe contenere dettagli utili alla ricostruzione delle fasi che hanno portato al crollo del mezzo. Tra le ipotesi c’è il cedimento di una delle strutture ma anche un movimento errato del mezzo. A manovrarlo c’era Mirzad Svraka, 39 anni, l’unico operaio che è sopravvissuto e che è già stato sentito dagli inquirenti.