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Profughi ucraini, Zaia: “Stiamo pensando alla realizzazione di un hub per gestire gli arrivi”

Sono circa un migliaio i profughi presenti in Veneto e ne potrebbero arrivare altri 50mila.

Profughi ucraini, Zaia: “Stiamo pensando alla realizzazione di un hub per gestire gli arrivi”
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Nuovo punto stampa del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, dalla sede della Protezione Civile di Marghera.

Il bollettino

I tamponi molecolari sono 9.370.385, i tamponi rapidi sono 18.862.455, i positivi nelle ultime 24 ore sono 1.567, il totale dei tamponi è di 15.575 con un’incidenza del10%. Sono 49.134 i positivi a oggi, i positivi da inizio pandemia sono 1.353.637, i ricoverati totali sono 989 (+9), divisi in 907 (+12) in area non critica, mentre in terapia intensiva sono 82 (-3), nelle terapie intensive non Covid ci sono 311 pazienti, decessi 13.907 (+7), dimessi 30.795. Rispetto ai dati del Covid, il Governatore ha affermato:

Sui vaccini posso dire che la popolazione vaccinata in Veneto ha raggiunto il 89,4%, abbiamo un Rt 0,80, le terapie intensive hanno un tasso di occupazione del 3,7%, l’area medica ha un tasso di occupazione dell’8,2%. Cala l’incidenza a 4,95 su 100mila abitanti. Abbiamo fatto nelle ultime 24 ore 1998 inoculazioni dei vaccini, dei quali 1339 sono booster”.

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Virus ancora presente

Il presidente della Regione del Veneto ha precisato inoltre che

Abbiamo un migliaio di pazienti, il virus c’è in giro, oggettivamente è un virus che ci inquieta meno delle varianti che abbiamo affrontato. Dico che bisogna fare attenzione, di proseguire con le norme dell’utilizzo della mascherina quando ci sono assembramenti, è la condizione per mettersi in protezione. Stanno calando le terapie intensive, alcuni pazienti sono pazienti Covid per caso, ci ritroviamo con pazienti che sono lì perché risultano essere positivi al momento del ricovero, asintomatici al Covid ma hanno patologie gravi. Una remissione totale dell’infezione ho l’impressione che non ci sarà nel breve periodo. Vedo le curve di tutte le province tranne l’impennata a Belluno con 3 giorni di ricoveri, magari un cluster, tutte le curve degli ospedali dicono che caliamo. E’ calata bene la parte dei ricoveri che si è stabilizzata, siamo in una fase di stabilità, balleremo attorno questi numeri per molti giorni, ve lo dico perché tutte le province hanno raggiunto il plateau”.

Per quanto riguarda le vaccinazioni invece, sono poche quelle di Novavax e Zaia ha sottolineato:

Il Novavax va avanti pianino, pensavo viste le istanze e le richieste sembrava che se c’era il Novavax qualcuno lo avrebbe inculato ma invece non rappresenta una novità, siamo davanti a un bacino classico che non ha problemi ma non piace nemmeno questo. Le 40mila dosi ci basteranno per un bel po’, siamo a circa 1500 inoculazioni”.

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Già un migliaio i profughi in Veneto

Il presidente della Regione del Veneto ha parlato anche della situazione drammatica dell’Ucraina:

E’ una vicenda triste e drammatica alimentata dalle agenzie recentissime che parlano di corridoio umanitario aperti solo verso la Russia dove loro non vogliono andare, è una guerra sulla pelle delle persone, una guerra delle provocazioni. Io penso sia fondamentale che il mondo ritrovi la pace, spero che i grandi del mondo prendano in mano questa partita e parlino con le parti e trovino un accordo, i principi da difendere sono moltissimi da parte degli ucraini ma la pace è quello che tutti noi auspichiamo. Questa mattina ho avuto una riunione per quella che è definita da un decreto come unità di crisi, cioè alla luce del fatto che sono commissario ho messo attorno al tavolo gil interlocutori istituzionali che più hanno responsabilità verso quello che sta succedendo. Ho nominato come mio vice Nicola Dell’Acqua”.

Che cosa sta facendo il Veneto?

Il Governatore ha fatto chiarezza:

Il Veneto procede alla verifica dello stato di salute dei profughi con il tampone, mediamente sono pochi i positivi rispetto ai pullman, ieri ce n’era uno con metà positivi, però riusciamo a controllare la situazione. Garantiamo la possibilità di vaccinarsi con l’accesso alle vaccinazioni, a loro viene garantita poi la possibilità di spostarsi e avere ‘una deroga’ sul super green pass per 5 giorni, termine definito dall’ultima riunione massimo per poter raggiungere i parenti o un alloggio, previo tampone molecolare o antigenico”.

Quanti sono i profughi in Veneto?

“Secondo un calcolo, analizzando il bollettino dei tamponi che stiamo effettuando ai profughi -ha spiegato Zaia- sono circa un migliaio i profughi presenti in Veneto. La Protezione Civile Nazionale ha preannuncio un flusso importante da 700mila a un milione di profughi, potrebbero essere destinati in tutte le Regioni italiane, capite che se fosse così un milione potremmo potenzialmente averne 40mila o 50mila in arrivo Veneto”.

Numerose le offerte e il supporto

Zaia ha proseguito poi ringraziando tutti i cittadini che stanno effettuando delle donazioni in aiuto all’Ucraina:

Siamo molto preoccupati, ringrazio tutti i cittadini, sono un migliaio le offerte che la Protezione Civile ha tramite il numero verde, c’è chi mette a disposizione la propria casa per accogliere i profughi, chi la seconda casa, c’è il fronte alberghi, anche chi vive nelle case popolari è disponibile ad accogliere. Le figure dei profughi che arrivano sono variegate, è in arrivo un pullman di 40 persone, 15 sono disabili, dovrebbe arrivare nei prossimi giorni, verranno inseriti nella struttura di Noale. C’è una tragedia che ci vede molto partecipi, i veneti hanno già versato 143.860,28 euro nel conto corrente della Regione”.

Verrà realizzato un hub

Per poter gestire l’arrivo dei profughi in Veneto, la Regione sta pensando di realizzare un hub, aia ha spiegato:

Stiamo ragionando su un hub, cioè un posto dove ci sia un piazzale e una struttura al coperto dove accogliere chi arriva, dove fare i tamponi e dare le informazioni, dove verrà dato un prestito d’onore per prendere un biglietto per il treno ecc. Se dovessimo avere flussi elevati è impensabile che ogni piazza del Veneto diventi hub, è logico che serve qualcuno che riceva le persone con un tè caldo, con tutte le informazioni e che non si veda la gente persa a vagare sul territorio”.

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