dopo 36 anni

Sting: una canzone per l'Ucraina, trent'anni dopo Russians è ancora (tristemente) attuale

Il musicista riserva un pensiero anche ai russi che manifestano contro il loro stesso leader, rischiando arresti e ritorsioni.

Sting: una canzone per l'Ucraina, trent'anni dopo Russians è ancora (tristemente) attuale
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Anche un pezzo da novanta del panorama musicale internazionale come Sting ha deciso di prendere una posizione netta sulla guerra in Ucraina. E per far passare forte e chiaro il messaggio rispolvera un suo pezzo del 1985: "Russians".

Sting canta "Russians" a favore della pace

"Ho cantato raramente questa canzone da quando è stata scritta tanti anni fa, perchè non pensavo che sarebbe stata di nuovo rilevante. Ma, alla luce della sanguinosa e tristemente sbagliata decisione di un uomo di invadere un vicino pacifico e non minaccioso, la canzone è, ancora una volta, un appello al nostro comune senso di umanità".

Così l'ex frontman dei Police, attraverso il suo profilo Instagram, introduce l'esecuzione del pezzo. Sting torna così a cantarlo e lo dedica:

"Agli ucraini coraggiosi che combattono contro questa tirannia brutale e anche ai molti russi che stanno protestando nonostante la minaccia di arresti. Noi, tutti, amiamo i nostri bambini. Fermate la guerra".

 

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Il senso della canzone

Un brano di 36 anni fa, che sembrava appartenere a un altro mondo e un'altra epoca: quella della guerra fredda e della cortina di ferro. E che invece è tornato prepotentemente d'attualità.

La canzone rappresenta una dichiarazione d'intenti contro l'allora dominante politica estera della guerra fredda e della dottrina della Distruzione mutua assicurata tra Stati Uniti e Russia. Il testo non si schiera da nessuna delle due parti, ma descrive i pensieri dei cittadini comuni di entrambe le superpotenze e la loro divergenza politica su quanto stava accadendo. Il musicista prende le distanze sia dal presidente statunitense Ronald Reagan che dal premier sovietico Nikita Chruščёv. Il cantante spera quindi che "the Russians love their children too" ("anche i russi amino i loro bambini") dal momento che ciò sarebbe a quanto pare l'unica cosa che potrebbe salvare il mondo da un'eventuale cancellazione a opera delle armi nucleari. La canzone è stata accompagnata da un videoclip in bianco e nero diretto dal fotografo Anton Corbijn.

ECCO IL TESTO INTEGRALE DI "RUSSIANS" TRADOTTO IN ITALIANO

In Europa e in America, c'è un crescendo d'isteria
Condizionato in risposta alle minacce
Dei retorici discorsi dei Sovietici
Il sig. Krushchev ha detto, "vi seppeliremo"
Io non sottoscrivo questo punto di vista
Sarebbe come una cosa ignorante da fare
Se anche i Russi amano i loro bambini

Come posso salvare il mio piccolo ragazzo
dal giocattolo di morte di Oppenheimer
Non c'è monopolio nel senso comune
Da ogni lato dello schieramento politico
Condividiamo la stessa biologia
A dispetto dell'ideologia
Credimi quando te lo dico
Spero che anche i Russi amino i loro bambini

Non c'è precedente storico
Per mettere le parole in bocca al Presidente
Non c'è nessuna cosa come una guerra da vincere
È una bugia in cui non ci crediamo più
Il sig. Regan dice noi ti proteggeremo
Non sottoscrivo questo punto di vista
Credimi quando te lo dico
Spero che anche i Russi amino i loro bambini
Condividiamo la stessa biologia
A dispetto dell'ideologia
La cosa che può salvare noi, me e te
È che anche i Russi amino i loro bambini.

La pianista di Leopoli

E se la musica di una superstar mondiale come Sting sa fare rumore, è diventato altrettando virale il video che mostra una pianista intenta a suonare "What a Wonderful World" di Louis Armstrong alla stazione di Leopoli, presa letteralmente d'assalto dalle persone in fuga dal Paese sotto attacco. Un momento quasi di normalità in mezzo alla gente in fuga, in cui si tenta di regalare un pizzico di tranquillità, sempre che sia possibile in un luogo martoriato dalla guerra.

Non è però un caso isolato. A Medika, al confine tra Polonia e Ucraina, chi fugge dalla guerra trova Davide Martello, nome e origini siciliane ma una vita vissuta in Baviera, che si è portato dietro il suo pianoforte in un viaggio lungo 15 ore. Lì suona per loro, cercando anche lui nel suo piccolo di alleviare per qualche istante il loro dolore.

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