Alla commemorazione dei nazisti c'era anche l'assessore regionale
I soldati ricordati erano stati gli artefici del massacro di sei partigiani. Pd all'attacco, Donazzan prova a difendersi: "Volevo ricordare tutti i morti"
Dopo essere finita nella bufera per aver intonato Faccetta nera in radio, l'assessore regionale ancora nella bufera. Elena Donazzan avrebbe partecipato domenica 25 aprile 2021 a una commemorazione sul monte Corno, a Lusiana, organizzata per ricordare 13 militi del Cst e un sergente tedesco protagonisti del massacro della Lore nel quale furono uccisi sei partigiani. A sollevare il caso, ormai anche politico, è stato il Pd provocando quella che ormai è una vera e propria bufera. Ma le dichiarazioni dell'assessore, per chiarire il motivo della sua partecipazione, hanno gettato ancora più benzina sul fuoco...
Alla commemorazione dei nazisti c'era anche l'assessore regionale
“Festeggiare il 25 Aprile rendendo omaggio alle milizie naziste del Corpo di sicurezza trentino (Cst) è uno spettacolo indecente, una squallida provocazione che i veneti non si meritano. Massimo rispetto per i morti, ma non è questo il punto. L’assessore Donazzan ancora una volta dimentica di rappresentare un’istituzione democratica e che può ricoprire quel ruolo perché il nazifascismo è stato sconfitto.
Purtroppo non si è accontentata dell’esibizione radiofonica dove ha intonato Faccetta nera, ha voluto replicare, alzando ulteriormente l’asticella. Come può continuare ad occuparsi della formazione e dell’educazione dei nostri giovani? È evidente che esiste un caso -Donazzan e Zaia non può continuare a far finta di niente, come accaduto tre mesi fa, altrimenti è complice”.
A sostenerlo sono i consiglieri del Partito Democratico Veneto (con il capogruppo Giacomo Possamai e i colleghi Anna Maria Bigon, Vanessa Camani, Jonatan Montanariello, Andrea Zanoni e Francesca Zottis) secondo i quali l’assessore all’Istruzione avrebbe preso parte a una commemorazione sul monte Corno, a Lusiana, dove furono uccisi sei partigiani.
“Domenica si celebrava la ritrovata libertà del nostro Paese, dopo oltre vent’anni di dittatura e oppressione. È vergognoso parlare di ‘pari dignità’ tra chi ha gettato l’Italia nel nel baratro ed è stato complice della Shoah e chi ha sacrificato la propria vita per riscattarla. La storia, nonostante i maldestri tentativi di Donazzan, non si può riscrivere. Visti i precedenti ci auguriamo che anche Zaia e la sua maggioranza prendano finalmente le distanze con atti concreti: le condanne generiche non bastano più”.
C'è anche da dire che non è ben chiaro chi sia l'organizzatore della commemorazione a cui l'assessore regionale Donazzan ha partecipato lo scorso 25 aprile. Commemorazione, lo ricordiamo, che celebra la memoria dei 14 soldati nazisti gettati nella foiba Buso de La Spaluga.
Il precedente: l'assessore intona Faccetta nera
Durante il programma radiofonico “La Zanzara”, i conduttori David Parenzo e Giuseppe Cruciani lo scorso gennaio avevano lanciato una provocazione all’assessore regionale Elena Donazzan chiedendole di scegliere tra “Faccetta nera” e “Bella ciao”. L’assessore senza troppi indugi aveva scelto l’inno fascista innescando poi la polemica.
Ovviamente, in seguito alla scelta dell'assessore, si era innescata una polemica, e il referente istituzionale della Regione (con delega all'Istruzione) era anche stata bannata dai social network, oltre ad aver ricevuto più di un messaggio di indignazione da vari esponenti della società civile, della politica e di altri semplici cittadini.
ECCO COSA ERA SUCCESSO: Donazzan canta “Faccetta nera” alla radio e scatena la polemica: “Dimissioni immediate”
“Eccoli i benpensanti della sinistra italiana: ora mi vogliono ‘appesa’, anzi peggio - aveva dichiarato Donazzan - Da un profilo falso, ovviamente: mica hanno il coraggio di farlo con il loro, col rischio di dover rispondere delle loro azioni. Ed ora? Qualcuno – magari qualche Consigliere regionale d’opposizione che in queste ore sta chiedendo le mie dimissioni – solidarizzerà per quanto accaduto, o diranno solamente che me la sono cercata? Siamo alle solite: in Italia il politicamente corretto, l’accettabile, viaggia in un’unica direzione…”.
Ma il gesto non era stato apprezzato dal Governatore del Veneto Luca Zaia che aveva pubblicamente chiesto alla sua assessora di scusarsi.
“Sinceramente non ho visto il fatto, so che ha partecipato al programma radiofonico in un contesto di una trasmissione che fa satira, che è molto informale ed easy rispetto all’impostazione. Quello che dico è che l’assessore si deve scusare quantomeno visto che stiamo parlando di ‘Faccetta nera’ che riprende purtroppo un periodo storico buio. E’ inevitabile che a molte persone abbia urtato la propria sensibilità. Ricordo che parliamo di un periodo di leggi razziali e di tutto quello che conoscete già, sapete inoltre le mie idee. Credo che siano doverose delle scuse, anche se credo che abbia già provveduto. Per il resto prendo atto delle richieste”.
Al momento, però, il Presidente della Regione Veneto, per quanto riguarda la presenza dell'assessore alla commemorazione dei soldati nazi-fascisti, non ha ancora preso una posizione ufficiale.
La replica dell'assessore Donazzan
Alla fine, dopo le polemiche, anzi, dopo la bufera per la sua partecipazione alla commemorazione, l'assessore Donazzan si è espressa attraverso un comunicato stampa promettendo anche querele per le feroci critiche ricevute.
E invece di placare gli animi le sue dichiarazioni hanno buttato ancora più benzina sul fuoco. Donazzan ha spiegato di essere andata sul Monte Corno (e non era la prima volta quella dello scorso 25 aprile) per commemorare tutti "sottolineo tutti, i connazionali che hanno combattuto durante la guerra civile '43 - '45 nell'ottica di una Pacificazione Nazionale".
Ma la commemorazione comprendeva anche soldati tedeschi, quindi non connazionali. E il suo discorso poi ha anche fornito elementi in più:
"Da italiani siamo chiamati una volta per tutte a compiere un autentico salto di qualità culturale, consegnando definitivamente alla storia quei fatti che videro i nostri connazionali sacrificare la propria vita, chi per l’onore d’Italia, chi per la libertà, ma con pari dignità".
In altre parole, il motivo per cui l'assessore regionale con delega all'Istruzione Donazzan ha partecipato alla commemorazione del 25 aprile sull'Altopiano di Asiago, è stato per celebrare sia i caduti partigiani che quelli fascisti.