Roberta: "Così ho trovato il contesto lavorativo per il mio futuro"
Un percorso speciale in Comune a Clusone con minori in situazioni fragili e supporto aiuto compiti per stranieri
"Era gennaio 2021, ed ero alla ricerca di un impiego che mi permettesse di mantenermi durante gli studi e mi permettesse di uscire dalla routine del secondo lockdown, dove non facevo altro che rimanere a casa". È sulla base di queste premesse che Roberta Locatelli, 22 anni di Clusone, si è approcciata all’ipotesi del Servizio Civile con Associazione Mosaico, arrivata quasi alla fine del percorso però Roberta si è resa conto di quanto per lei questa esperienza sia stata molto di più.
Perché scegliere il Servizio Civile
"Non era la mia prima esperienza lavorativa, prima del Covid avevo lavorato come cameriera in un ristorante. Era però la prima volta che mi confrontavo con una realtà lavorativa strutturata come quella che può essere quella dell’ufficio comunale, e soprattutto mi sono potuta fare un’idea del contesto lavorativo nel quale in futuro vorrei lavorare".
Ha spiegato Roberta, che oggi sta per concludere la laurea triennale in Scienze psicologiche, all’Università degli Studi di Bergamo ed è già iscritta alla laurea magistrale in Psicologia clinica.
L'esperienza di Roberta
"Ho fatto richiesta per il progetto “Si può fare” proposto dall’Ufficio Servizi Sociali del Comune di Clusone, in quanto mi avrebbe permesso di entrare in contatto con il mondo della tutela dei minori in situazione di fragilità, che è il settore in cui vorrei specializzarmi a livello professionale come psicologa. Questa esperienza mi è stata molto utile perché mi ha permesso di vedere “l’altra faccia della medaglia” per quanto riguarda il mondo dell’assistenza ai minori, non quella psicologica, ma quella a livello sociale. Mi ha permesso di capire quali sono le difficoltà reali che le famiglie e i bambini con disturbi affrontano nella vita di ogni giorno e quali sono i servizi che vengono loro offerti in aiuto".
Non solo di minori però si è occupata Roberta nei suoi mesi di Servizio Civile:
"Mi è stata data la possibilità di partecipare al 100% in tutti quelli che sono gli incarichi e le mansioni dell’Ufficio Servizi Sociali. Ho affiancato la sezione amministrativa, dando supporto in alcuni compiti d’ufficio, ad esempio aiutando a preparare le documentazioni necessarie per gli assistenti sociali; ho aiutato a consegnare i pasti agli anziani e le persone in situazione di difficoltà; mi sono occupata del servizio di accompagnamento per le persone fragili; ed infine in quest ’ultimo periodo due volte a settimana mi sto occupando di coordinare uno “spazio compiti” per ragazzi stranieri".
I progetti per il futuro
Il Servizio Civile è stato per Roberta anche l’occasione di “farsi conoscere” nel settore lavorativo che più era di suo interesse.
"All’interno dell’Ufficio per i Servizi Sociali ho trovato un ambiente accogliente, e stimolante. Avevo paura, avendo fatto già esperienze di stage con la scuola, di rimanere un po’ “l’ultima ruota del carro”, invece ho ricevuto una vera e propria formazione a 360 gradi sulla professione, sono stata coinvolta in tutti i progetti e mi sono stati affidati anche incarichi di responsabilità, che non mi aspettavo. Mi insegnano le cose che ci sono da fare e mi coinvolgono al 100% nelle attività. Poter fare tutta questa esperienza mi ha permesso anche di mostrare quelle che erano le mie capacità e i miei interessi nell’ambito, e grazie a questo ho potuto fare richiesta anche per un secondo lavoro part-time in una cooperativa per i servizi sociali, per la quale lavoro già da gennaio 2022 e continuerò a lavorare anche a conclusione dell’anno di Servizio Civile".