Riaprono i bar in zona gialla, ma il consumo al banco rimane vietato
Sì al caffè, ma esclusivamente con consumazione nei tavoli esterni, per un massimo di 4 persone. Rabbia delle associazioni di categoria.
Un "giallo mascherato di arancione", così Confesercenti dopo aver avuto la conferma che il classico caffè al bancone del bar è precluso anche in zona gialla. Sono stati giorni concitati per gli esercenti, che fino all'ultimo hanno sperato di poter servire il caffè anche nella modalità pre Covid. Dopo una richiesta di chiarimenti al Governo, in zona Cesarini è giunta la conferma: anche il caffè al bar si può prendere e consumare esclusivamente nei tavoli esterni del locale.
Niente caffè al bancone del bar in zona gialla
Caffè al bancone del bar sì o no? Sulla questione si è sollevato un acceso dibattito, negli ultimi giorni. Nel testo del nuovo Decreto Riaperture pubblicato venerdì 23 aprile 2021, in Gazzetta Ufficiale, al punto dedicato alla ristorazione si chiariva:
Dal 26 aprile 2021, nella zona gialla, sono consentite le attività dei servizi di ristorazione, svolte da qualsiasi esercizio, con consumo al tavolo esclusivamente all’aperto, anche a cena, nel rispetto dei limiti orari agli spostamenti di cui ai provvedimenti adottati in attuazione dell’articolo 2 del decreto-legge n. 19 del 2020, nonché da protocolli e linee guida adottati ai sensi dell’articolo 1, comma 14, del decreto-legge n. 33 del 2020. Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati.
Confcommercio era convinta: sì al servizio al banco
Preso atto delle direttive, sempre nella giornata di venerdì 23 aprile, sulla questione è intervenuto il vicepresidente di Fipe Confcommercio Aldo Cursano:
"Riteniamo che l’articolo 4 precluda esclusivamente e specificatamente il consumo al tavolo all’interno, consentendolo solo all’esterno. Ma il consumo al banco fino alle 18 da quello che abbiamo inteso con i nostri esperti resta consentito in zona gialla. Fa fede il decreto 2 marzo. Questo salva i bar e l’aperto è un valore aggiunto".
DeIlo stesso avviso Confartigianato, che l'ha messo per iscritto in una nota inviata a tutti i segretari territoriali. Per capire se fosse possibile o meno riprendere il rito irrinunciabile del caffè in piedi davanti al barista di fiducia Confesercenti ha inviato una richiesta di chiarimento urgente alla presidenza del Consiglio:
"Le colazioni sono il 40% del fatturato. Se non c'è chiarezza, si rischia il caos. E siamo già a venerdì".
Invece ecco cosa dice la circolare ministeriale
A chiudere la querelle è arrivata una circolare ministeriale in cui viene spiegato che dal 26 aprile 2021 è consentito:
"in zona gialla, lo svolgimento delle attività dei servizi di ristorazione con consumo al tavolo, esclusivamente all'aperto e nella fascia oraria compresa fra le ore 5,00 e le ore 22,00. Rimane esclusa, relativamente agli esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande, la possibilità di consumazione al banco".
Per il vicepresidente della Fiepet-Confesercenti Claudio Pica si tratta di "un giallo mascherato di arancione" e di "un passo indietro rispetto a marzo quando in zona gialla era possibile consumare al banco".
Le regole "in giallo"
Appurato che per il classico caffè al bancone ci sarà da attendere ancora, ecco le regole in vigore a partire da oggi nelle zone gialle:
- si potrà andare al ristorante a pranzo e cena soltanto all'aperto (il caffè al bar non si potrà prendere al bancone, ma al tavolo esterno e con un massimo di 4 persone);
- riaprono cinema, musei e teatri compresi i giorni festivi con prenotazioni obbligatorie;
- resta il nodo coprifuoco che sta agitando anche la maggioranza politica. Fino a quanto durerà quello alle 22 Ogni settimana ci sarà una verifica sulla base dell'andamento dei contagi. Se la curva è in discesa potrà essere portato alle 23, alle 24, oppure eliminato;
- riprendono anche gli sport praticati come il calcetto senza però la possibilità di fare la doccia sul posto;
- spostamenti liberi.
Gli spostamenti tra regioni arancioni o rosse per turismo saranno possibili soltanto con la certificazione verde che viene rilasciata soltanto a chi ha effettuato il vaccino, oppure è guarito dal Covid oppure si è sottoposto a un tampone molecolare o antigenico entro 48 ore prima della partenza.