I 21 indicatori di rischio che fanno scattare il passaggio da zona rossa a arancione o gialla
Vengono presi in considerazione: monitoraggio, diagnostica, gestione dei contatti, stabilità di trasmissione e tenuta dei servizi sanitari.
In base a quale parametro una regione viene definita rossa, arancione o gialla? Come noto, non c'è n'è uno solo, ma ci sono ben 21 indicatori di rischio che fanno scattare il passaggio da zona rossa a arancione o gialla (copertina Marina Santimone per Areu).
Ecco tutti i gli indicatori di rischio
Gli indicatori sono di tre tipologie.
Prima tipologia: capacità di monitoraggio
La prima tipologia misura la capacità del sistema di sorvegliare l'andamento della pandemia.
- Numero di casi sintomatici notificati per mese in cui è indicata la data inizio sintomi/totale di casi sintomatici notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo
- Numero di casi notificati per mese con ricovero in ospedale (in reparti diversi dalla TI) in cui è indicata la data di ricovero/totale di casi con storia di ricovero in ospedale (in reparti diversi dalla TI) notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo
- Numero di casi notificati per mese con storia di trasferimento/ricovero in reparto di terapia intensiva in cui è indicata la data di trasferimento o ricovero in TI/totale di casi con storia di trasferimento/ricovero in terapia intensiva notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo
- Numero di casi notificati per mese in cui è riportato il comune di domicilio o residenza/totale di casi notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo
- Numero di checklist somministrate settimanalmente a strutture residenziali sociosanitarie
- Numero di strutture residenziali sociosanitarie rispondenti alla checklist settimanalmente con almeno una criticità riscontrata
Seconda tipologia: indicatori per valutare capacità di accertamento diagnostico, indagine e gestione
- Percentuale di tamponi positivi escludendo per quanto possibile tutte le attività di screening e il “re-testing” degli stessi soggetti, complessivamente e per macro-setting per mese
- Tempo tra data inizio sintomi e data di diagnosi
- Tempo tra data inizio sintomi e data di isolamento
- Numero, tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate in ciascun servizio territoriale al contact-tracing
- Numero, tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate in ciascun servizio territoriale alle attività di prelievo/invio ai laboratori di riferimento e monitoraggio dei contatti stretti e dei casi posti rispettivamente in quarantena e isolamento
- Numero di casi confermati di infezione nella regione per cui sia stata effettuata una regolare indagine epidemiologica con ricerca dei contatti stretti/totale di nuovi casi di infezione confermati
Terza tipologia: indicatori per monitorare la trasmissibilità dei contagi e la tenuta dei servizi sanitari
La terza tipologia considera l'andamento di due segni di buon contenimento che sono stabilità di trasmissione e tenuta dei servizi sanitari.
- Numero di casi riportati alla Protezione civile negli ultimi 14 giorni
- Rt calcolato sulla base della sorveglianza integrata Iss considerando la data di inizio sintomi e quella di ospedalizzazione
- Numero di casi riportati alla sorveglianza sentinella Covid-net per settimana
- Numero di casi per data diagnosi e per data inizio sintomi riportati alla sorveglianza integrata Covid-19 per giorno
- Numero di nuovi focolai di trasmissione (2 o più casi epidemiologicamente collegati tra loro o un aumento inatteso nel numero di casi in un tempo e luogo definito)
- Numero di nuovi casi di infezione confermata da Sars-Cov-2 per regione non associati a catene di trasmissione note
- Numero di accessi al pronto soccorso con classificazione Icd-9 compatibile con quadri sindromici riconducibili a Covid-19
- Tasso di occupazione dei posti letto totali di terapia intensiva (codice 49) per pazienti Covid-19
- Tasso di occupazione dei posti letto totali di area medica per pazienti Covid-19
Quando scatta l'allarme?
L'allarme è considerato serio se viene accertato un aumento di trasmissione con Rt superiore a 1 ("R con t" è il parametro che indica l'indice di riproducibilità del virus in un dato momento in presenza di misure di contenimento), ma anche se vi sono segnali di sovraccarico dei servizi sanitari.
Il rischio è considerato ancor più grave se, oltre all'aumento dell'indice del contagio, si verificano nuovi focolai negli ultimi 7 giorni in Rsa, case di riposo, ospedali o altri luoghi con popolazioni vulnerabili.
Un focolaio si verifica quando si accertano due o più casi collegati tra loro o un aumento inatteso del numero di casi in un tempo ed in una località definiti. Quando parliamo invece di case di riposo, per non far scattare il lockdown almeno il 90% delle strutture residenziali deve essere Covid-free.