la testimonianza

L'esule del Donbass che vive in Italia e difende Putin: "Ci sta salvando da un genocidio"

Un punto di vista pro-Russia da parte di una donna originaria di Donetsk emigrata in Liguria.

L'esule del Donbass  che vive in Italia e difende Putin: "Ci sta salvando da un genocidio"
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"Noi a Donetsk attendevamo ogni giorno l'intervento della Russia, per liberarci dall'esercito ucraino". Una posizione pro-Russia espressa da un'esule ucraina emigrata in Liguria. Natalia vive a Sanremo e la sua è una testimonianza pro-Putin.

L'esule del Donbass che difende Putin

Come racconta Prima La Riviera, Natalia Marchenko, ucraina originaria di Donetsk (una delle province riconosciute dalla Duma nei giorni scorsi, filo russe e controllate dai separatisti, ndr),  da diversi anni vive in Italia e, a Sanremo, lavora come libera professionista. E vede la vicenda da un'ottica differente rispetto alla maggior parte della comunità internazionale:

"I media  in Europa  fanno passare Putin per pazzo aggressore, quando invece sta semplicemente, e finalmente direi, salvando le persone che per otto lunghissimi anni stavano subendo l'oppressione, genocidio e continui bombardamenti dalla parte dell'esercito ucraino. Direi che ha aspettato anche troppo Putin. Noi a Donetsk attendavamo il suo intervento, ogni santo giorno, con la speranza che finalmente ci potesse liberare dall'esercito di Kiev e i loro continui attacchi verso i civili".

Un esempio personale

Natalia ha raccontato poi un esempio personale per chiarire la sua posizione:

"Il giardino di mia madre è pieno di frammenti di proiettili di ogni genere, la casa della vicina è rasa al suolo. L'Ucraina ha tagliato ogni rapporto con Donetsk, già da diversi anni: niente commercio, niente pensioni, niente di niente, ma continua a insistere che la terra è sua. La terra è di chi vive e lavora; è del popolo, della gente, e se tu Governo maltratti, emargini e spremi all'ultima goccia, le persone si ribellano, fanno il referendum di indipendenza".

"Prima della guerra andavo spesso a trovare i miei genitori. A Donetsk c'era un aeroporto stratosferico, costruito per gli Europei di calcio e distrutto nelle prime settimane di guerra dall'esercito ucraino, aeroporto civile. Ora si lamentano che Putin spara sulle basi militari ucraine".

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