Capitale italiana della Cultura 2024: il Ministero ha scelto Pesaro
Ha sbaragliato dei veri e propri "colossi" come Siracusa, Chioggia, Vicenza e altre stupende città italiane...
Il dado è tratto: è stato infatti svelato il nome della Capitale della Cultura 2024. Erano dieci le città finaliste, ma alla fine a spuntarla è stata Pesaro davanti a sfidanti di altissimo livello come Ascoli Piceno, Chioggia (Ve), Grosseto, Mesagne (Br), Pesaro, Sestri Levante con il Tigullio (ge); Siracusa; Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento (Sa); Viareggio (Lu); Vicenza.
Capitale della Cultura 2024: ha vinto Pesaro
Le dieci città contendenti avevano presentato i loro dossier per le audizioni al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, e una giuria ha decretato la vincitrice. Negli anni il titolo di Capitale della Cultura è stato assegnato alle Città di Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena nel 2015; Mantova nel 2016; Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018, Parma nel 2020 e nel 2021, Procida è la capitale del 2022, Bergamo e Brescia saranno le capitali nel 2023.
Ma questa volta è toccato a Pesaro. Notizia che ovviamente ha lasciato un velo di amarezza nelle altre città che ambivano al titolo. Ma la decisione annunciata dal Ministro Dario Franceschini è stata comunque accolta con uno sportivo applauso dalle contendenti. Come a Chioggia, dove la mancata vittoria ha fornito una spinta a procedere lungo la strada intrapresa, quella della promozione delle proprie tradizioni.
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Come era ovvio avvicinandosi la data della selezione finale, le città avevano scatenato creatività e ingegno, per proporre una comunicazione vincente. Ecco qualche esempio brillante e originale.
Vicenza aveva puntato sui Lego
Creativo e immediato, lo spot volutamente gioca sul claim della candidatura di Vicenzae sulla figura di Andrea Palladio prediligendo un imprinting ludico (quando c'è di mezzo il Lego brillano gli occhi a tutti): protagonisti, insieme al grande architetto, sono il sindaco Francesco Rucco e gli esploratori del 2050.
Per quanto riguarda il testo, curato da Caterina Soprana insieme al concept, si è scelto un dialogo molto semplice, che focalizzasse il termine Invenzione nel senso palladiano, ma che contenesse un cenno al futuro. Sono arrivati così gli “esploratori dal futuro”, nelle loro tute “Antartiche”, a ricordare un’invenzione vicentina.
Oltre ad avere fornito tutto il materiale illustrativo richiesto dal Ministero, che a sua volta sta dando rilievo ad ognuna delle città finaliste, il sito web Vicenza 2024 è stato arricchito. Intensa è stata l’attività sulle pagine social che nelle ultime settimane hanno incrementato notevolmente gli accessi e i nuovi follower.
Nel 1994 Vicenza è stata riconosciuta dall’Unesco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità elevando così a modello culturale globale l’opera di Andrea Palladio. Nel 1996 è stato assegnato il secondo riconoscimento per le ville palladiane del Veneto: oltre ai 23 monumenti palladiani e le 3 ville della città, sono state infatti inserite nella lista dell’Unesco altre 21 ville del Palladio presenti nel territorio.
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Chioggia e... il New York Times
Restando in Veneto anche Chioggia non poteva non comparire nella lista delle candidate: il 2022 è decisamente il suo anno con tanto di citazione del New York Times che, definendola la Piccola Venezia, l'ha inserita nella lista delle 52 mete imperdibili del pianeta. A proposito di questa candidatura anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, non nasconde l'orgoglio:
Da settimane protagonista sulla stampa internazionale, Chioggia dimostra con questa candidatura di poter essere interpretata ben oltre la definizione di ‘piccola Venezia’. Collocata in un’area geografica unica al mondo, tra il mare Adriatico e la laguna di Venezia, vanta una storia secolare di altissimo valore, in cui la dimensione ambientale si intreccia con quella culturale, custodendo perle sconosciute come la Torre dell’Orologio del Campanile di Sant’Andrea che conserva l’orologio da torre più antico al mondo, tuttora funzionante.
Su cosa hanno puntato Liguria e Toscana
Viareggio ha puntato sull’eccezionalità della propria azione contemporanea, con la fantasia e la leggerezza, quelle sì, tipiche della nostra città“.
Con queste parole il sindaco Giorgio Del Ghingaro aveva salutato la candidatura di Viareggio a Capitale Italiana della Cultura 2024 che trarrà sostegno dalla concomitanza con l’anniversario della morte di Giacomo Puccini che risale al 29 novembre 1924 e aggiunge:
“E' una città giovane con una quantità incredibile di qualità: un passato recentissimo che da subito l’ha vista al centro della vita culturale italiana, precorrendo i tempi con i primi stabilimenti balneari e poi punto di riferimento per la letteratura, il cinema, la musica, la pittura. Negli ultimi 150 anni artisti da tutta Italia si sono dati appuntamento a Viareggio, crocevia di mondi e sensibilità. Poi ci sono i grandi eventi, dal Festival Puccini, al Premio Rèpaci, al Carnevale".
Naturalmente culturale è invece il titolo scelto per il dossier curato dall’amministrazione comunale e dalla Fondazione Promo PA, istituto di ricerca che opera nel campo della formazione e dei beni culturali che vuole porre Grosseto e la Maremma al centro di un “palinsesto culturale e naturale” che si sviluppa per connessioni, contaminazioni, legami continui.
C'era anche il Tigullio a contendersi il titolo di Capitale Italiana Cultura 2024 insieme a Sestri Levante.
“Un primo, importantissimo traguardo che premia un percorso in cui abbiamo creduto fortemente e a cui abbiamo lavorato con grande intensità nei mesi scorsi”, dichiara il sindaco di Sestri Levante, Valentina Ghio, a nome dei Comuni promotori e di tutti i Comuni aderenti al progetto. “Non posso nascondere una grande soddisfazione che nasce dal riconoscimento ottenuto e anche e soprattutto dalla capacità che abbiamo avuto di lavorare in maniera coordinata e complementare per tutto il territorio. Un ringraziamento, doveroso, va a tutto il team di progettisti che ci ha aiutato a realizzare questo progetto”.
Il titolo del dossier era Atlante culturale del Tigullio e si basa su una mappatura di tutte le peculiarità del territorio. Si tratta di un’esperienza che per la prima volta unisce le amministrazioni, il mondo associativo e quello accademico nella realizzazione di progetti che mettono al centro la cultura del territorio nelle sue molteplici peculiarità e che si pongono anche l’obiettivo di promuovere sviluppo e crescita con un valore aggiunto per tutta la comunità.
Bergamo e Brescia si preparano per il 2023
Intanto però c'è chi ha già "vinto" e si prepara a essere Capitale della Cultura 2023. Sarà un'edizione "doppia" che metterà insieme due città, Bergamo e Brescia che sono già al lavoro per un'edizione indimenticabile.
"Con questo appuntamento sottolineiamo che dalla pandemia si esce e si riparte insieme – ha detto il governatore della Lombardia Attilio Fontana - Queste due realtà, unite, sono la quinta conurbazione d'Italia, il più grande e potente distretto manifatturiero, il secondo comparto produttivo italiano e uno dei più importanti a livello europeo, nonché il quinto territorio per numero di imprese registrate".
In vista del 2023 si sono mobilitati infatti non soltanto conservatori, teatri, musei, istituzioni e fondazioni culturali, ma anche Camere di commercio, Coldiretti e tanti altri soggetti chiamati a sviluppare progetti che promuovano entrambe le province. Ad esempio, la ciclovia tra Bergamo e Brescia, lunga 75 chilometri, realizzata grazie a un contributo regionale. Un percorso che unisce i patrimoni Unesco delle due città, le Mura venete con il complesso di San Salvatore e Santa Giulia e il Capitolium di Brescia. Ma si stanno sviluppando anche un cammino in pianura da 120 chilometri e uno in montagna, predisposto con il Club Alpino Italiano.
"Il 13 dicembre 2022, Santa Lucia, ricorrenza cara a bergamaschi e bresciani - ha aggiunto il governatore - avvieremo un percorso unico, fatto di numerose iniziative con tavoli tematici su cultura, sport, agricoltura e turismo. La Regione sosterrà tutte le iniziative".