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L'Italia dice sì alle sanzioni alla Russia: le parole di Draghi, Di Maio, Salvini e Conte

"Una guerra non sarebbe accettabile, ancor più dopo due anni di pandemia: sarebbe una tragedia".

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Unanimi le decisioni prese dai partner atlantici europei nei confronti di Mosca sia a livello di scelte che rispetto alle modalità delle sanzioni.

L'Italia dice sì alle sanzioni alla Russia

Non si può non intervenire per Mario Draghi, che continua comunque a considerare il dialogo la strada maestra da percorrere:

“Sono in costante contatto con gli alleati per trovare una soluzione pacifica alla crisi ed evitare una guerra del cuore dell'Europa. La via del dialogo resta essenziale, ma stiamo già definendo nell'ambito dell'Unione Europea misure e sanzioni nei confronti della Russia”.

Concorde anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio:

"Anche a livello di Consiglio degli Affari Esteri dell'Unione Europea concordiamo sul procedere con le sanzioni rispetto alle azioni militari che sta muovendo in queste ore la Russia in Ucraina. Sono azioni militari inaccettabili: bisogna riportare il dialogo e il confronto diplomatico al tavolo, non possiamo pensare che le azioni da parte della Russia in questo momento si possano tollerare”.

Il ministro degli Esteri andrà a riferire nelle prossime ore della crisi tra Russia e Ucraina in Parlamento. I partiti nell'aula di Montecitorio e Palazzo Madama avrebbero voluto il Presidente del Consiglio in persona, richiesta espressamente fatta anche dal Copasir (Comitato parlamentare di controllo sui Servizi segreti).

Fratelli d'Italia l'accusa il premier di snobbare Parlamento e di sottovalutare una crisi internazionale tanto grave preferendo al confronto con le assemblee impegni istituzionali.

Sulle eventuali sanzioni e sui rischi per il nostro paese è prudente Matteo Salvini:

“Curioso che ci sia qualcuno per cui i confini italiani valgono zero e possono tranquillamente essere superati… per me i confini sono sacri ovunque essi siano e le sanzioni sono l'ultima delle soluzioni. Anche perché l'Italia sarebbe quella che ci rimetterebbe di più. Ci rimetterebbero le famiglie italiane e le aziende italiane, quindi spero che non si arrivi a un conflitto e stiamo lavorando per evitare conflitti e scontri. Se Draghi andrà a Mosca avrà tutto il nostro sostegno”.

Infine l’ex premier Giuseppe Conte per il 5S:

"Dobbiamo assolutamente scongiurare una guerra, non accettabile poi ancor di più dopo due anni di pandemia: sarebbe una tragedia, un disastro”.

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