A Codogno e Vo', due anni dopo il ricordo delle prime due zone rosse d'Italia
Le commemorazioni nelle due cittadine simbolo in Lombardia e Veneto: la prima dove fu scoperto il "paziente 1", la seconda dove si verificò la prima morte causata dal virus.
Oggi, 21 febbraio 2022, sono due anni esatti da quella che è diventata la data dell'inizio della pandemia in Italia: due anni da quando il Covid è entrato prepotentemente nelle nostre vite stravolgendole. Due i luoghi simbolo di quell'inedita emergenza: Codogno nella lombarda provincia di Lodi e Vo' Euganeo nella veneta provincia di Padova, il primo dov'è stato scoperto il "paziente 1", il secondo teatro della prima morte causata dal virus, entrambi prime "zone rosse" nel nostro Paese. Nelle due cittadine, questa mattina, sono state celebrate cerimonie ufficiali, per non dimenticare.
Codogno, dove tutto ha avuto inizio
Oggi a Codogno si celebra la 'Giornata dedicata alla Comunità resiliente di Codogno e alle vittime del Covid-19' con una cerimonia presso la chiesa parrocchiale di San Biagio e della B.V. Immacolata ed è stato organizzato con Regione l'evento "Codogno 2020 - 2022".
Si è tenuta una messa per tutti le morti causate dal Covid, poi la commemorazione al cimitero di Codogno, dove istituzioni e cittadini si sono riuniti per non dimenticare. In un momento di raccoglimento e con la banda a dare da sottofondo, il sindaco di Codogno Francesco Passerini ha ricordato i 242 decessi che il piccolo paese simbolo della lotta al Covid ha subito solo nei primi tre mesi di pandemia, un numero spaventoso per una comunità unita come quella di Codogno.
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Vo' Euganeo e il sacrificio per la scienza
"All'inizio è stato uno shock, non sembrava nemmeno di vivere sullo stesso pianeta di sempre. Era una situazione ai confini della realtà. Per fortuna è passato".
Il commento a due anni esatti da quel 21 febbraio che ha segnato una traccia indelebile nel calendario italiano, è più o meno sempre lo stesso a Vò Euganeo, città in cui, appunto, in quella giornata di due anni fa, si registrava il primo morto di Covid, Adriano Trevisan.
Oggi 21 febbraio 2022 il sindaco Giuliano Martini ha ricordato le prime vittime del territorio, assieme all’Associazione Nazionale Alpini – sezione di Vo’, al Gruppo Comunale di Protezione Civile e alle Forze dell’Ordine, deponendo dei fiori accanto all’ulivo messo a dimora lo scorso anno.
"Il Sindaco e l’Amministrazione Comunale si stringono alle Famiglie dei nostri concittadini defunti, con il ricordo ancora vivo di quei giorni difficili di due anni fa, ma con la convinzione che anche il loro sacrificio abbia aiutato la scienza a capire come intervenire per uscire da questo incubo. Sono stati fatti grandi passi da allora e questo ci potrà aiutare a guardare al futuro con fiducia".
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