Innovazione museale, Ca' Foscari presenta il festival “Aperture Straordinarie”
L’obiettivo del ciclo di incontri è far emergere e confrontare le esperienze di co-progettazione sviluppate all’interno del Progetto, e favorire una più ampia conoscenza di modelli di innovazione dell’offerta museale replicabili e adattabili a diversi e nuovi contesti.
Cinque musei del Veneto, 5 imprese culturali creative e 5 eventi in cui parleranno ben 28 relatori. Sono questi i numeri di “Aperture straordinarie” il primo festival dedicato all’innovazione museale promosso dall’Università Ca’ Foscari di Venezia - Dipartimento di Management e centro AIKU - Arte Impresa Cultura.
Innovazione museale
L’iniziativa è patrocinata da Assindustria Veneto Centro e realizzata grazie anche alla collaborazione di ICOM (International Council of Museums) Triveneto.
L’obiettivo del ciclo di incontri proposto nell’ambito del Progetto europeo SACHE (Smart Accelerators of Cultural Heritage Entrepreneurship) è quello di far emergere e confrontare le esperienze di co-progettazione sviluppate all’interno del Progetto, e favorire una più ampia conoscenza di modelli di innovazione dell’offerta museale replicabili e adattabili a diversi e nuovi contesti.
Gli incontri, moderati dal professore Fabrizio Panozzo, docente di Management pubblico presso l’Università Ca’ Foscari, esperto di processi di innovazione museale a favore del settore culturale e referente del progetto SACHE, intendono stimolare l’attenzione ed il dibattito sulle motivazioni e le modalità con le quali i Musei possono assumere il ruolo di “Acceleratori di soluzioni imprenditoriali creative per il settore culturale”.
“Abbiamo pensato di focalizzare l’attenzione su uno specifico contesto di produzione culturale, i musei, nella loro relazione con uno specifico soggetto, le imprese, e nel perseguimento di uno specifico obiettivo, l’innovazione. Ne è nato un percorso di due anni, articolato in diverse fasi, da quella iniziale di conoscenza reciproca e condivisione di problematiche e possibili soluzioni a quella finale di proposta di interventi che potessero concretizzare l’idea di innovazione museale. Imprese e musei sono stati accompagnati dall’Università in un percorso di scoperta reciproca: per le imprese di comprensione approfondita delle dinamiche della produzione culturale e per i musei di esposizione a modalità imprenditoriali di ripensare l’offerta culturale. Ne sono nate cinque idee progettuali che marcano, a nostro avviso, alcuni punti cruciali del dibattito sul ruolo della cultura”.
Cinque tematiche diverse
Ci si interrogherà infatti sul come sia possibile ampliare l’accesso al patrimonio culturale e la produzione di servizi a valore aggiunto a favore della fruizione museale e come incentivare la cooperazione intersettoriale con altri settori industriali e di servizi, attraverso l’approfondimento di 5 diverse tematiche:
- la manifattura digitale come nuova modalità di coinvolgimento e inclusione dei pubblici attraverso il tatto;
- il gioco (digitale e non) nel contesto museale per coinvolgere i più giovani;
- nuove strategie e strumenti di comunicazione per connettere e promuovere i patrimoni UNESCO;
- l’App come strumento di narrazione digitale per accompagnare il pubblico alla scoperta delle collezioni museali;
- Il laboratorio itinerante per rafforzare l’identità del territorio attraverso i suoi musei.
Le 5 realtà museali coinvolte sono Museo di Palazzo Mocenigo (Venezia), Museo Santa Caterina (Treviso), Musei Civici agli Eremitani (Padova), Museo della Centuriazione Romana (Borgoricco, PD) e i Musei Altovicentino (Malo, VI), mentre le 5 imprese sono Camuffo Lab, FabLab Venezia, Gruppo Pleiadi, Top Teatri Off Padova e Biosphaera.
Gli eventi sono tutti gratuiti e saranno trasmessi online sui profili social di AIKU:
Facebook: “AIKU - Arte Impresa Cultura” - YouTube: “AIKU Arte Impresa Cultura”
È possibile trovare il programma dettagliato con la presentazione di tutti i relatori coinvolti alla pagina web (clicca QUI).
Allo stesso link è possibile iscriversi con un apposito modulo online per ricevere un certificato di frequenza.