Istituzioni al buio

I Comuni spengono le luci dei monumenti per protesta: il caro bollette rischia di far saltare i bilanci

Se va avanti così, per far quadrare i conti i Municipi saranno costretti a spegnere l'illuminazione pubblica. Stasera un assaggio.

I Comuni spengono le luci dei monumenti per protesta: il caro bollette rischia di far saltare i bilanci
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Proprio mentre il premier Mario Draghi annuncia ulteriori interventi da 7 miliardi per far fronte al caro-energia e regalare una boccata d'ossigeno per le bollette sia di privati che aziende, ecco la prima forma di protesta ufficiale: a muoversi sono i Comuni italiani, i cui bilanci sono a rischio: se va avanti così, per far quadrare i conti i Municipi saranno costretti a spegnere l'illuminazione pubblica. E infatti questa sera daranno un simbolico assaggio di cosa potrà accadere.

I Municipi spengono le luci dei monumenti

Da Roma a Firenze, passando anche per Torino, Bergamo, Treviglio e Gorizia. Centinaia di Comuni italiani si alleano in massa nella protesta contro il caro bollette. Nella serata di oggi, giovedì 10 febbraio 2022, su iniziativa dell'Anci (Associazione italiana Comuni italiani), è previsto un vero e proprio blackout di mezz'ora su tutti i principali monumenti artistici delle città. L'iniziativa popolare è volta a sensibilizzare il governo sugli effetti che il rincaro delle bollette avrà a breve sui bilanci delle amministrazione con il rischio di tagliare welfare e servizi per i cittadini.

Protesta dei Comuni italiani sul caro bollette

Un blackout di mezz'ora a partire dalle 20 di oggi, giovedì 10 febbraio 2022, sui principali monumenti delle città e dei centri urbani anche piccoli. Decine di Comuni italiani si uniscono in massa nella protesta contro il caro bollette: un'iniziativa partita dall'Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) per sensibilizzare il governo sugli effetti che il caro bollette avrà a breve sui bilanci delle amministrazione con il rischio di tagliare wellfare e servizi per i cittadini.

Stando alle stime sui costi portati dal rincaro delle bollette, il surplus di spesa ammonterebbe a ben 550 milioni di euro. L'Anci, in merito alla questione, non ha richiesto un'autorizzazione per lo scostamento di bilancio, ma si è esposta per la costituzione di un fondo:

"Non chiediamo extra deficit - afferma il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, in una intervista a Repubblica -, ma che vengano pensate delle misure sia economiche, sia di riduzione delle bollette, mettendo mano alle politiche energetiche e di approvvigionamento".

Black out di mezz'ora sui monumenti delle città

A Milano, il sindaco Beppe Sala ammanterà di tenebre (per modo di dire, visto comunque l'inquinamento luminoso in centro) il Castello Sforzesco.

Le adesioni all'iniziativa dell'Anci continuano a crescere. Da Roma a Firenze, passando per Torino, Bergamo, Treviglio, Bergamo e Gorizia. I sindaci italiani, sul piede di guerra, si preparano a spegnere le luci sui monumenti dei centri urbani per mezz'ora a partire dalle ore 20 di oggi, giovedì 10 febbraio 2022.

"Anche Roma Capitale aderisce all’iniziativa, le luci del Campidoglio - informa il sindaco Roberto Gualtieri - verranno spente, simbolicamente, alle 20. L’ aumento delle bollette grava e mette in seria difficoltà famiglie e Istituzioni, dal piccolo al grande Comune, soprattutto in questo momento che ci vede già in difficoltà a causa della pandemia. È un problema che va affrontato e sono certo che il Governo ascolterà il grido di allarme dei cittadini e dei sindaci".

Al buio domani sera anche la Mole Antonelliana a Torino, per un’ora.

"Serve un intervento deciso e tempestivo del governo. Il caro energia - prosegue il sindaco Stefano Lo Russo - rischia di creare problemi nei bilanci comunali, con serie conseguenze sull’erogazione dei servizi offerti ai cittadini. Non possiamo permetterci - conclude - di vanificare i grandi sforzi che si stanno compiendo per il rilancio dell’economia, il Governo intervenga".

Dall’Abruzzo oltre 20 Comuni aderiscono alla protesta, e la Provincia di Chieti. Piena adesione dai Comuni di Anci Sicilia mobilitati dal presidente Leoluca Orlando che ha lanciato l’allarme anche per gli effetti che i rincari produrranno anche sulle società partecipate. Appelli a spegnere arrivano dalle Anci di Puglia, Piemonte, Liguria, Veneto, Lazio e Calabria.

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