Siccità in Piemonte: gennaio 2022 è stato il quinto mese più secco degli ultimi 65 anni
I dati dello scorso mese testimoniano uno scenario preoccupante per il quale non si intravedono miglioramenti causa mancanza di precipitazioni significative.
Uno scenario preoccupante, reso ancora più problematico dal fatto che, nel prossimo futuro imminente, non sono previste precipitazioni significative o comunque tali da poter risolvere la situazione. La siccità sta colpendo in lungo e in largo i fiumi piemontesi e a testimoniarlo sono i dati rilasciati da Arpa Piemonte (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale): dal report emerge che lo scorso mese di gennaio è stato il quinto più secco degli ultimi 65 anni e che si sono persi oltre 1000 milioni di metri cubi di acqua provenienti dalla neve (oggi siamo a 620 milioni di metri cubi contro una media di circa 1600 milioni di metri cubi).
La siccità sta colpendo i fiumi piemontesi
Nel corso della mattinata di martedì 8 febbraio 2022, l'assessore regionale all'Ambiente, Matteo Marnati, ha avuto un incontro in remoto con i rappresentanti delle Province piemontesi. Il tema del giorno ha riguardato lo stato di siccità in Regione, sulla scorta dei dati elaborati da Arpa Piemonte.
Dati dai quali emerge che lo scorso mese di gennaio è stato il quinto più secco degli ultimi 65 anni (dopo il 2000 e il 2005) che si sono persi oltre 1000 milioni di metri cubi di acqua provenienti dalla neve (oggi siamo a 620 milioni di metri cubi contro una media di circa 1600 milioni di metri cubi) e che, all’orizzonte, non si intravedono precipitazioni significative o comunque tali da poter parzialmente risolvere il problema.
Come viene affermato nella slide, l'ultima precipitazione significativa risale allo scorso 8 dicembre 2021, con una media maggiore di 5 mm. Nel gennaio 2022 ci sono stati appena 4.8 mm medi su tutto il bacino (deficit tra il 90% e il 95%).
Dati allarmanti dai fiumi e dai laghi
Mancano due terzi dell’acqua normalmente invasata in questo periodo nel lago Maggiore e il deficit delle risorse idriche accumulate nella neve è del 60%: rispetto a 1.600 milioni di metri cubi ce ne sono appena 620. Il Po nell’Alessandrino ha una portata dimezzata. Per il momento non è il più lungo periodo secco degli inverni in Piemonte (tra il novembre 1999 e il marzo 2000 ci sono stati 137 giorni consecutivi), ma la situazione comincia a preoccupare.
“I dati più allarmanti – afferma l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati – arrivano dal fiume Sesia, che mostra quasi l’80% in meno di acqua, dal Tanaro, con il 65% in meno. La portata del Po è quasi dimezzata e il lago Maggiore invasa solo 35% della capacità massima teorica. Accanto a ciò vi sono anche situazioni, sporadiche e confinate nelle aree montane e collinari, in cui preoccupa l’uso di acqua per scopi potabili e, se questa situazione dovesse perdurare, a rischio anche l'approvvigionamento di acqua per uso agricolo”.
In questa seconda slide è invece visualizzata l'anomalia di precipitazione, detta indice SPI. L'indice SPI consente di definire lo stato di siccità in una località, quantifica il deficit di precipitazione per diverse scale temporali (ognuna di queste scale riflette l'impatto della siccità sulla disponibilità di differenti risorse d'acqua).
IL REPORT COMPLETO DI ARPA PIEMONTE SULLO STATO DI SICCITA':
Nuove linee guida per la gestione della siccità
Il momento di incontro con le Province è stato anche l’occasione per condividere le nuove linee guida adottate dalla giunta a dicembre scorso.
“Linee che – spiega l’assessore Marnati - in particolare hanno lo scopo di fornire indicazioni a tutti gli attori rispetto agli accorgimenti da mettere in pratica, ciascuno per la propria competenza, in modo progressivo rispetto all’eventuale aggravarsi della situazione nel corso degli eventi critici di scarsità e siccità, per garantire in prima battuta l’erogazione di acqua potabile per la cittadinanza. Ma anche di prevenire fenomeni estremi, attraverso una gestione razionale della risorsa sin dalle prime avvisaglie di scarsità. Oggi più che mai è fondamentale la tempestività nell'adozione di provvedimenti”.
Nel corso dell'incontro si è anche affrontato il tema della responsabilizzazione all’uso dell’acqua in tutti i settori di utilizzo:
“Tutti gli enti preposti al controllo alzeranno il livello di attenzione in modo tale da prevenire atteggiamenti indiscriminati che in questo momento di scarsità si rivelerebbero particolarmente dannosi anche per la collettività. Rinnoviamo infine l’appello a tutti i cittadini piemontesi per un uso consapevole e attento della risorsa acqua, per prevenirne lo spreco”.
Prossimo appuntamento il 15 febbraio 2022 quando si terrà l’incontro con tutte le regioni del nord e dove “l’osservatorio stabilirà lo stato reale della gravità della situazione”.