Veneto

Sanità, Lanzarin: "Autorizzati nuovi investimenti nelle Ulss e Aziende Ospedaliere per quasi 30 milioni"

Ogni euro di spesa viene valutato attentamente dalla Commissione Regionale Investimenti in Tecnologia ed Edilizia.

Sanità, Lanzarin: "Autorizzati nuovi investimenti nelle Ulss e Aziende Ospedaliere per quasi 30 milioni"
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Nell’ultima seduta di Giunta sono stati approvati una serie di investimenti nelle Ulss e Aziende Ospedaliere per un totale di 29 milioni 789 mila 736 euro.

Autorizzati nuovi investimenti nelle Ulss e Aziende Ospedaliere

“Nonostante il Covid, e le enormi energie umane e finanziarie che ci costa, la Sanità Veneta continua a investire. Proprio nell’ultima seduta di Giunta abbiamo autorizzato una serie di investimenti nelle Ulss e Aziende Ospedaliere per un totale di 29 milioni 789 mila 736 euro”.

Lo annuncia l’Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, ricordando che “ogni euro di spesa viene valutato attentamente dalla Commissione Regionale Investimenti in Tecnologia ed Edilizia (CRITE), e quindi ognuno di questi euro sono destinati a ciò che maggiormente serve e che le Ulss avevano richiesto”.

I progetti approvati

Nell’Ulss 1 Dolomiti, 7 milioni 742 mila euro complessivi per: investimenti indifferibili in edilizia, informatica, attrezzature (1 milione 336 mila); opere aggiuntive di miglioramento sismico e adeguamento antincendio dell’ospedale di Belluno (5 milioni 532 mila euro); misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonchè di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da Covid (873 mila euro).

Nell’Ulss 2 Marca Trevigiana, 1 milione 143 mila euro complessivi per riordino della rete ospedaliera e misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonchè di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da Covid.

Nell’Ulss 3 Serenissima, 11 milioni 613 mila euro totali per studio di prefattibilità per ampliamento e ristrutturazione della sede del Suem 118 presso la caserma provinciale dei Vigili del Fuoco (1 milione 625 mila euro); finanziamento aggiuntivo per l’accorpamento dei laboratori dell’Ospedale di Mestre in Laboratorio Hub (4 milioni 225 mila euro); acquisizione di un fabbricato a Marghera per il nuovo Distretto Socio Sanitario (1 milione 133 mila euro); riordino della rete ospedaliera e misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonchè di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da Covid (4 milioni 629 mila euro).

Nell’Ulss 4 Veneto Orientale, 264 mila euro per riordino della rete ospedaliera e misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonchè di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da Covid.

Nell’Ulss 5 Polesana, 4 milioni 530 mila euro totali per: acquisizione di una Gamma Camera (1 milione 147 mila euro); acquisizione attrezzature per diminuire le liste d’attesa (1 milione 409 mila euro); gara per attrezzature contro l’emergenza Covid (1 milione 659 mila euro); riordino della rete ospedaliera e misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonchè di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da Covid (315 mila 324 euro).

Nell’Ulss 6 Euganea, 660 mila euro per riordino della rete ospedaliera e misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonchè di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da Covid.

Nell’Ulss7 Pedemontana, 13 mila 134 euro per riordino della rete ospedaliera e misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonchè di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da Covid.

Nell’Ulss 8 Berica, 10 mila euro per riordino della rete ospedaliera e misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonchè di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da Covid.

Nell’Azienda Ospedaliera di Padova, 2 milioni 214 mila euro in totale per: fornitura e posa in opera delle banche criogeniche e servizio di manutenzione delle sale criogeniche e dei crioconservatori (366 mila 120 euro); finanziamento aggiuntivo per lavori relativi all’installazione di una nuova risonanza magnetica e di un nuovo telecomandato radiologico a Neuroradiologia (245 mila euro); fornitura di una colonna videoendoscopica per Otorinolaringoiatria (219 mila 600 euro); riordino della rete ospedaliera e misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonchè di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da Covid (1 milione 383 mila euro).

Nell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, 1 milione 597 mila euro per riordino della rete ospedaliera e misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonchè di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da Covid.

Pnrr e sanità, investimenti sulla rete territoriale

La sanità territoriale si potenzia, con quel connubio tra Sanità e Sociale che è risultato essere la carta vincente per una presa in carico a 360 gradi delle persone e dei nuclei familiari.
Il Veneto si doterà di 99 “Case della Comunità” e di 30 “Ospedali di Comunità” diffusi sui territori di tutte le aziende sociosanitarie della Regione, che andranno ad implementare in modo sostanziale la dotazione già esistenti. La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore alla Sanità e alle Politiche sociali, Manuela Lanzarin, ha approvato l’individuazione delle sedi delle strutture.

“Dobbiamo ragionare in termini di sistema: una rete connessa di servizi che spazino dall’ambito sociale a quello sanitario, con finalità diverse dai luoghi di cura delle acuzie, ma che siano di reale sostegno alle persone e ai nuclei familiari e ai caregiver – spiega l’assessore Lanzarin -. Da qui nasce la nostra progettualità, sostenuta dal Next Generation EU, il programma con cui di investimenti e riforme con cui l’Unione Europea ha risposto alla crisi pandemica, che rappresenta un’opportunità unica di sviluppo non solo per modernizzare la pubblica amministrazione e rafforzare il sistema produttivo ma anche per intensificare importanti azioni sociali a cominciare dal contrasto della povertà, dell’esclusione sociale e delle disuguaglianze. Si è presentato, quindi, anche come un’occasione imperdibile per confermare e ampliare la nostra politica di sostegno alle famiglie e a ogni fragilità, formulando anche importanti progetti in ambito sociosanitario. Tra queste, la riorganizzazione delle reti di prossimità con l’investimento sulle Case e gli Ospedali di Comunità, specificamente previsti dal PNRR”.

L'assessore ha poi aggiunto:

“Il riordino delle reti di prossimità ha anche un forte impatto sulla riqualificazione urbana, sulla ridefinizione di spazi: diventa una sorta di ‘architettura sociale’ dove il territorio e il suo corretto utilizzo diventano parte integrante del percorso di presa in carico e cura della persona e non mero contenitore. È un volano che investe non solo la rete sociale e sanitaria territoriale, ma che offre un nuovo modo di leggere il territorio che avrà spazi inclusivi e opportunità di aggregazione per la parte più fragile della popolazione. Penso ad esempio agli anziani soli, o alle persone con disabilità. Siamo consapevoli di quanto sia indispensabile dare risposte alle necessità dettate dal crescente processo di invecchiamento della popolazione, con la conseguente quota di cittadini affetti da malattie croniche. La realizzazione delle ‘Case della comunità’, dotate di team multidisciplinari di medici specialisti, infermieri e assistenti sociali, consente a questi malati di godere di servizi sul territorio sempre più adeguati senza ricorrere ulteriormente agli ospedali. Un sistema che, integrato con i servizi domiciliari, garantirebbe anche una relativa qualità della vita favorendo il più possibile l’autonomia e l’indipendenza personale oltre che riducendo il rischio di ricoveri inappropriati”.

“Analogamente – dice ancora l’Lanzarin – le nostre richieste di investimento volte anche a potenziare l’offerta territoriale riguardano anche 30 Ospedali di Comunità per il ricovero breve dei pazienti che necessitano di cure a medio-bassa intensità e di breve durata. Si tratta di strutture che hanno l’obbiettivo elevare l’appropriatezza delle cure e facilitare la transizione verso il proprio domicilio dei pazienti dimessi dagli ospedali, consentendo alle famiglie il necessario supporto fino all’organizzazione della presa in cura da parte delle famiglie. Gli interventi previsti sono coerenti con la programmazione vigente e, le cui schede sono state deliberate già nel 2019. In cinque casi viene prevista una diversa dotazione di posti letto, in due una differente collocazione all’interno del territorio aziendale. Solo un intervento proposto non è al momento previsto nella programmazione”.

La progettualità delle “Case della Comunità” e degli “Ospedali di Comunità” in coerenza con le indicazioni del PNRR sono state esaminate dalla CRITE (Commissione Regionale per gli Investimenti in Tecnologia ed Edilizia) che ha espresso parere favorevole nella seduta dello scorso 14 gennaio.

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