Bassetti: "In primavera basta Green Pass, stop da subito alle mascherine all'aperto"
Il direttore della clinica di Malattie Infettive San Martino di Genova: "Con il 90% della popolazione vaccinata, queste restrizioni sono insensate".
Ora è ufficiale: il Consiglio dei Ministri ha prolungato i provvedimenti anti-Covid relativi alle mascherine all'aperto e alla chiusura delle discoteche. In particolare, l'obbligo di indossare i dispositivi di protezione individuale anche all'esterno degli spazi chiusi, è stato prorogato per altri dieci giorni. Su questo e sulle altre attuali limitazioni per gestire la pandemia da Covid-19 si è espresso criticamente, in un'intervista a Libero, Matteo Bassetti, noto virologo e direttore della clinica di Malattie Infettive “San Martino” di Genova:
"La gente è stanca: non si può andare avanti così. Con il 90% della popolazione vaccinata queste restrizioni sono insensate: in primavera basta Green Pass, mascherine all'aperto stop da ora".
Bassetti: "Restrizioni insensate col 90% dei vaccinati"
Dichiarazioni forti quelle espresse dal noto virologo Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie Infettive “San Martino” di Genova, rilasciate nel corso di un'intervista concessa al quotidiano Libero. L'infettivologo genovese ha dato il suo personale parere sulle restrizioni ancora in atto per gestire la pandemia da Covid-19. Secondo lui, anche in base a quanto emerso dalla campagna vaccinale, sarebbe giunto il momento di rivedere le regole:
"La gente è stufa, non si può andare avanti così. Invito la politica a fare attenzione: un cittadino stufo, quando hai a che fare con una malattia infettiva, è il pericolo maggiore in cui puoi imbatterti, perché non segue più alcuna regola. Agli italiani andrebbe eretto un monumento: il 90% si è vaccinato, e la percentuale continua a crescere. Hanno e abbiamo rispettato tutte le regole, ma nonostante questo resistono restrizioni insensate".
Entrando più nello specifico, Bassetti ha sottolineato:
"Non ha senso il limite di 5 mila spettatori negli stadi, che poi non si capisce perché siano 5.000 sia a San Siro che ne può contenere 80.000 sia a La Spezia che ha 11.000 posti. Tra poco pare che si torni al 50%, e non ha comunque senso dato che nei cinema e nei teatri, quindi al chiuso, viene accettata la capienza totale. Limitare gli ingressi, con così tanti vaccinati, le mascherine e la sanificazione degli ambienti oltre che sbagliato è anacronistico".
"In primavera basta Green Pass, mascherine all'aperto stop da ora"
Parole forti poi dell'infettivologo sia sull'obbligo del Green Pass, sia su quello delle mascherine all'aperto, provvedimento, tra l'altro, appena prolungato di altri dieci giorni:
"A inizio primavera va messo un punto. Col 95-96% di popolazione coperta dall'infezione grave, va tolto l'obbligo del Green Pass. Per quanto riguarda la mascherina all'aperto, non se ne può più, buttiamola! La Francia la abolisce martedì. Nel Regno Unito l'hanno vista appena. L'hanno abbandonata anche in gran parte della Spagna. Non vedo perché l'Italia debba proseguire. Se nelle prossime 2-3 settimane i dati del contagio e dei ricoveri continueranno a scendere sarà il momento di abbandonare le limitazioni, almeno quelle più cervellotiche".
"Basta tamponi a chi non sta male"
Il virologo genovese ha detto la sua anche sulle nuove regole in arrivo per il sistema dei colori per le Regioni e per la quarantena, soprattutto riguardo alla situazione degli studenti:
"Bisogna smettere di fare il tampone a chi non sta male: è questo il vizio di forma, perché dal momento che scopri che uno è positivo non è che lo puoi mandare a scuola. Ma se la finiamo di controllare chi sta bene... Dobbiamo capire che i tamponi vanno fatti solo a chi ha sintomi e a chi deve uscire dalla quarantena”, ha commentato. “Siamo arrivati all'isteria. Non stiamo facendo i tamponi per effettuare il tracciamento, che comunque è impossibile a questo ritmo. Li stiamo facendo a uso esclusivamente individuale: ho dati che dimostrano che c'è chi ne fa due nello stesso giorno, mattina e pomeriggio. L'altro giorno a Milano, a una persona che era in isolamento perché positiva, hanno mandato a casa i sacchetti per lo smaltimento speciale dei rifiuti. È assurdo".
"Omicron 2 è la fotocopia di Omicron 1"
Bassetti, infine, chiarisce tutti i dubbi su Omicron 2:
"È chiaro che il virus circola e lo farà ancora per parecchio tempo, così come purtroppo continueranno a esserci dei morti, però che un Paese di 60 milioni di abitanti consideri un'emergenza assoluta avere 1.500 persone in terapia intensiva mi sembra davvero esagerato. Quanto a Omicron 2, è la fotocopia di Omicron 1, un po' più contagiosa. L'impatto su chi la contrae è il medesimo. In Danimarca, dove Omicron 2 è diventata prevalente, c'è stata una riduzione dei ricoveri a fronte di un aumento del 50% dei contagi. Altro dato importante: da uno studio inglese emerge che con tre dosi il vaccino è ancora più efficace contro questa sotto-variante.
Serve il coraggio, come comunità scientifica, di convincere la politica e in particolare il ministero della Salute, che questo virus non si evolve più in forma grave grazie ai vaccini e all'immunità naturale nella stragrande maggioranza dei casi . Se arriverà il Sars-CoV-3, faccio un esempio - lo dico a scanso di equivoci - non va tamponato di nuovo il mondo intero".