I dati dell'Inail

Altri tre morti sul lavoro anche oggi. Nel 2021 sono stati 1.221 (-3,9% rispetto al 2020)

Il confronto tra il 2021 e 2020 tuttavia richiede cautela: i dati delle denunce mortali risentono di una maggiore provvisorietà in conseguenza della pandemia da Covid-19.

Altri tre morti sul lavoro anche oggi. Nel 2021 sono stati 1.221 (-3,9% rispetto al 2020)
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Un lavoratore portuale veneziano deceduto schiacciato da una gru, un operaio perito dopo essere stato colpito in testa dalla benna di un escavatore, per non parlare dei tre muratori  morti a Torino a seguito del crollo della gru sulla quale stavano lavorando. Sono questi alcuni dei tragici incidenti mortali sul lavoro avvenuti durante in 2021. E' l'Inail (Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro) ha trarne il drammatico bilancio dello scorso anno: le denunce di infortunio sul lavoro presentate tra gennaio e dicembre 2021 sono state 555.236 (+0,2% rispetto allo stesso periodo del 2020), 1.221 delle quali con esito mortale (-3,9%).

Morti sul lavoro: anche oggi tre croci

Una tragica sequela che non sembra fermarsi mai. Anche oggi, martedì 1 febbraio 2022, sono già tre i decessi sul lavoro. A Castiglione delle Stiviere (Mantova), un coltivatore 56enne è stato travolto da un mezzo agricolo. A Sora, nel Frusinate, il vento  ha fatto cadere un pannello che ha ucciso un 57enne.  A Fusina, nel Veneziano, un operaio di 50 anni è invece morto dopo essere precipitato da un'impalcatura.  

Più di mille morti sul lavoro nel 2021

L'Inail ha pubblicato ufficialmente gli open data relativi alle denunce di infortunio sul lavoro presentate da gennaio a dicembre 2021. Lo scorso anno all'Inail sono state presentate in tutto ben 555.236 denunce di infortunio sul lavoro, 896 in più (+0,2%, contro il +2,1% della rilevazione al 30 novembre) rispetto alle 554.340 del 2020. Di queste, i casi che si sono conclusi in tragedia, con la morte dei lavoratori, sono state 1.221, 49 in meno rispetto alle 1.270 registrate nel 2020 (-3,9%).

Il confronto tra il 2021 e quanto accaduto nel 2020, soprattutto riguardo alle morti sul lavoro, tuttavia richiede cautela: i dati delle denunce mortali risentono di una maggiore provvisorietà anche in conseguenza della pandemia da Covid-19, con il risultato di non conteggiare tempestivamente alcune "tardive" denunce mortali da contagio.

Nel rapporto dell'Inail, quindi, si fa notare che i decessi causati dal Covid-19 avvengono dopo che è intercorso un periodo di tempo più o meno lungo dalla data del contagio. Per un confronto più corretto e puntuale, si dovrà quindi fare riferimento alla Relazione annuale dell’Istituto di metà anno, in occasione della quale saranno diffusi i dati degli open data annuali (più consolidati di quelli mensili), con l’aggiornamento al 30 aprile 2022.

Più in generale, riguardo le denunce di infortunio sul lavoro nel 2021, nel confronto tra i due anni, si è verificato un decremento nel trimestre gennaio-marzo (-11%), di un incremento nel semestre aprile-settembre (+21%) e di un nuovo calo nel trimestre ottobre-dicembre (-16%). Sul fronte territoriale, si nota una diminuzione delle denunce solo nel nord-ovest (-9,2%), al contrario del nord-est (+6,4%), del centro (+5,2%), delle Isole (+4,8%) e del sud (+0,1%).

Aumentano gli incidenti in itinere

Il report dell'Inail, a livello nazionale, evidenzia che nel 2021 si è verificato un aumento di infortuni in itinere, ossia avvenuti nel tragitto di andata e ritorno tra l'abitazione e il luogo di lavoro. Si è trattato di un incremento del +29,2% (da 62.217 a 80.389 casi). Più nel dettaglio si può riscontrare: una diminuzione del 32% nel primo bimestre 2021, un aumento del 50% nel periodo marzo-dicembre, complice il massiccio ricorso allo smart working nel 2020, proprio a partire da marzo.

Un decremento del -3,5% si registra per gli infortuni avvenuti in occasione del lavoro (da 492.123 a 474.847), calati dell'11% nel primo trimestre 2021, aumentati del 18% nel semestre aprile-settembre e calati di nuovo nel trimestre ottobre-dicembre (-22%).

I morti sul lavoro nel 2021

Un bilancio che, seppur migliorato rispetto al 2020, resta comunque tragico e sconcertante: 1.221 lavoratori sono deceduti lo scorso anno a causa di un incidente sul posto di lavoro. Tra loro ricordiamo Daniele Zacchetti, 58enne, dipendente di una ditta di Malcontenta di Mira, morto al porto di Trieste schiacciato dal peso di una gru, Luigi Rinaldi, 63 anni, di Parzanica, rimasto vittima di un gravissimo incidente all'interno di un cantiere di Novate Milanese dopo aver riportato un trauma cranico dovuto alla collisione con la benna di un escavatore.

Ancora ci sono Andrea Soligo, 25enne che viveva a Vedelago (Treviso), padre di due bimbi, caduto dalla scala mentre stava lavorandoValeriano Bottero, artigiano e imbianchino di Loreggia (Padova), morto dopo essere precipitato da un'altezza di 5 metri circa e Paolo Merlin, 61 anni, perito a Loreo (Rovigo), travolto da un vagone ferroviario mentre stava lavorando in Strada Dogado presso la ditta Adriatica Spa.

Come non ricordare, infine, il drammatico incidente sul lavoro che è costato la vita a Roberto Peretto (52 anni, di Cassano d’Adda), Marco Pozzetti (54 anni di Carugate) e Filippo Falotico (di Coazze, giovane di 20 anni), tragicamente deceduti a causa del crollo di una gru in via Genova a Torino. I tre operai, che ci stavano lavorando sopra, purtroppo, non hanno avuto alcuno scampo.

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