Strage di Licata, il killer ha sterminato la famiglia del fratello: aveva preparato tre diverse pistole
All'origine della tragedia ci sarebbero divergenze sulla spartizione di alcuni terreni.
Emergono nuovi particolari sulla strage di Licata. Angelo Tardino, il 48enne che mercoledì 26 gennaio 2022 ha sterminato la famiglia del fratello per questioni di soldi, ha compiuto una carneficina in piena regola. Prima ha sparato al fratello Diego tra le serre plastificate oggetto di numerose liti, poi ha inseguito la cognata Angela nel soggiorno e, dopo averla uccisa, ha fatto lo stesso con in nipotini. Prima ha ucciso Alessia, 15 anni, poi Vincenzo, 11, che si era rifugiato sotto al letto, dove è stato trovato il corpo senza vita.
Strage familiare a Licata: uccide la famiglia del fratello e si toglie la vita
Dopo la strage, ha chiamato la moglie e ha confessato il fatto, prima di annunciare l'intenzione di farla finita. La consorte ha chiamato i carabinieri, che lo hanno poi contattato per convincerlo a costituirsi. E proprio mentre parlava con i militari ha esploso l'ultimo colpo di pistola, contro di sé. E' morto qualche ora dopo in ospedale.
Il killer si era recato, alle prime luci del mattino, in contrada Safarello, dove si trova la casa del fratello: nella stessa zona vi sono dei terreni lasciati in eredità dal padre, tutti coltivati.
Tra i due fratelli è scoppiata una violenta lite, l'ennesima, per questioni di spartizione delle aree coltivate. I dissapori pare infatti si trascinassero da tempo. Durante il litigio Tardino ha estratto la pistola e ucciso il fratello, poi è iniziata la drammatica "caccia" al resto della famiglia.
Le tre pistole
Le liti, come detto, erano frequenti. Il 41enne aveva già minacciato il fratello, che però non aveva mai dato troppo peso alle minacce. Che però si sono drammaticamente concretizzate mercoledì. Tardino si è presentato a casa del congiunto con tre pistole. Con una ha sparato a Diego e alla moglie, con la seconda ai due bambini e ha poi impiegato la terza per uccidersi.
Le indagini dovranno anche ricostruire se nello sterminio della famiglia del fratello c'è stata o meno premeditazione.