situazione incandescente

Crisi Ucraina: gli Usa mettono in allerta 8.500 soldati e Biden chiama Draghi

"Nessuna missione è stata ancora assegnata, nè ordine di dispiegamento è stato dato" ma vi sono uomini pronti "in caso di necessità".

Crisi Ucraina: gli Usa mettono in allerta 8.500 soldati e Biden chiama Draghi
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Il portavoce del Pentagono John Kirby ha reso noto che gli Usa hanno posto in stato di allerta 8500 soldati per la crisi ucraina, mentre il presidente Joe Biden ha chiamato i leader europei - tra cui Mario Draghi - per un giro di consultazioni. Kirby ha puntualizzato che "nessuna missione è stata ancora assegnata, nè ordine di dispiegamento è stato dato" ma vi sono uomini pronti "in caso di necessità". L'annuncio è stato diffuso nella giornata di ieri, 24 gennaio 2022. L’amministrazione statunitense sconsiglia inoltre ai cittadini americani di recarsi in Russia. Non è ancora finita: sul fronte economico, l’amministrazione Biden minaccia anche di bloccare l’export di materiale chiave (come i semiconduttori) per le industrie strategiche russe, dall’intelligenza artificiale al settore aerospaziale civile e all’informatica quantistica.

Usa: 8500 soldati in stato di allerta per l'Ucraina

Sempre nella giornata di ieri tutta la Nato ha rafforzato il contingente in Europa dell'est, con una sfilza di Paesi alleati che annunciano l'invio di uomini e mezzi, compresi navi e caccia. Il Cremlino, dal canto proprio, accusa l'Alleanza di "acuire la tensione". Gli Usa hanno inoltre annunciato l'evacuazione delle famiglie dei diplomatici di stanza in Ucraina, così come la Gran Bretagna. Il premier Boris Johnson, secondo quanto riportato dal Financial Times, getta benzina sul fuoco affermando che "la Russia è pronta a un blitz per invadere l’Ucraina". Il ministero degli Esteri di Mosca, dal canto proprio, ha respinto l’affermazione britannica secondo cui la Russia starebbe cercando di sostituire il governo ucraino con un’amministrazione filo-Mosca. La situazione è incandescente.

L'Ue, invece, è meno allarmista:

"Non drammatizziamo la situazione", ha commentato l'Alto rappresentante europeo Josep Borrell. "L'Ue non ritirerà il suo personale diplomatico dall'Ucraina".

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha invece annunciato un giro aggiuntivo di aiuti finanziari all'Ucraina da "1,2 miliardi di euro". Il leader ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato ma allo stesso tempo ha esortato l'Ue a mantenere "l'unità" di tutti i 27 nella difesa della "sovranità e dell'integrità territoriale" del suo Paese.

"Se la diplomazia fallisce", ha rassicurato Borrell, "siamo ad un punto avanzato nella messa a punto della nostra risposta, che sarà rapida e coordinata, non solo a livello dell'Ue ma dal punto di vista internazionale".

E' evidente che ci si stia organizzando per essere pronti all'azione, ma si tenti - fino all'ultimo - la carta del dialogo (a esclusione di Londra, che si sta dimostrando sempre più oltranzista nei riguardi della Russia).

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