La lezione di Burioni

Vaccinazioni ai bambini, numeri parlano chiaro: rischi da Covid enormemente più alti

A "Che Tempo Che Fa" il virologo ha spiegato che il rapporto rischi-benefici è favorevole alla somministrazione del siero anti-Covid.

Vaccinazioni ai bambini, numeri parlano chiaro: rischi da Covid enormemente più alti
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Nel corso della puntata di "Che Tempo Che Fa" di domenica 23 gennaio 2022 su Rai 3, il virologo Roberto Burioni ha parlato delle vaccinazioni in età pediatrica (5-11 anni) e del motivo per cui è buona cosa immunizzare i bambini contro il Covid-19. I numeri parlano chiaro: i rischi del virus sono enormemente più alti rispetto a quelli del vaccino.

Vaccinazioni anti-Covid in età pediatrica (5-11 anni): rischi e benefici

Il virologo Roberto Burioni, prima di analizzare il rapporto rischi-benefici di una vaccinazione anti-Covid in età pediatrica, ha posto all'attenzione due punti iniziali:

  • Le vaccinazioni pediatriche non stanno andando velocemente come dovrebbero
  • Il Covid-19 sta circolando altrettanto velocemente anche tra i bambini, cosa che prima non era successa

In base a questi due fattori, Burioni ha affermato che bisogna considerare in maniera lucida e oggettiva il rapporto rischi-benefici.

Rischi dell'infezione

"L'infezione da Covid-19 è diventata più frequente nei bambini. In un caso su 4mila circa, qualche settimana dopo la guarigione dal virus, può arrecare al bambino una malattia infiammatoria cronica anche grave. Dati più recenti sui pazienti Covid con meno di 18 anni hanno confermato che, nel mese successivo alla guarigione, c'è una maggiore incidenza di diabete.

Sulla base dell'andamento dell'ondata Omicron, dai dati diffusi in molti paesi, è emerso che anche i bambini finiscono in ospedale dopo essere stati contagiati. Fortunatamente non ci sono situazioni gravi, tuttavia, - afferma il virologo Burioni -, pare doveroso risparmiare, se possibile, ad un bambino il peso di un ricovero, soprattutto a livello psicologico".

Rischi del vaccino

"Anche tra i bambini ne sono stati somministrati tantissimi. Negli Usa, addirittura, si è arrivati alla quota di 9 milioni di sieri somministrati tra i bambini dai 5 agli 11 anni. Ciò che si segnala è che sostanzialmente non ci sono stati effetti collaterali di rilievo.

Sono state viste, in misura inferiore rispetto alle altre età, delle miocarditi solo su 12 bambini rispetto alle 9 milioni di dosi iniettate (1,4 casi di miocarditi per milione). Si è trattato, tra l'altro, di patologie tutte molto lievi. Il vaccino, quindi, è sicurissimo.

Al contrario, contrarre una miocardite dopo essere stati positivi al Covid-19 è molto più probabile : si parla di 146 miocarditi ogni 100mila infezioni (dato mille volte più alto rispetto al vaccino).

Il rapporto rischi-benefici è quindi estremamente quindi favorevole: questo vaccino deve essere somministrato il prima possibile a tutti i bambini".

L'ultimo caso arriva da Torino, dove un bambino ricoverato con una sospetta miocardite da Covid ha purtroppo perso la vita a soli 10 anni.

Vaccinazioni anti-Covid ai bambini: le domande più frequenti

Il professor Burioni ha infine risposto ad alcune delle domande più frequenti che i genitori si pongono nel momento in cui devono vaccinare i propri figli.

Devo fare un tampone al mio bambino prima della vaccinazione? Se lo vaccino che ha preso il Covid, cosa succede?

"Non succede niente. Non è necessario fare un tampone prima della vaccinazione".

Cosa devo fare se il mio bambino non sta bene? Posso vaccinarlo lo stesso?

"Il bambino non va vaccinato se sta male (con febbre o patologia sostanziale), si rimanda tutto a quando sta meglio".

Il mio bambino ha 12 anni ma, per altezza e peso, sembra che ne ha 10, che dose devo dargli? Quella da 12 anni o quella per i più piccoli?

"I vaccini non vanno con peso o altezza, ma con maturazione del sistema immunitario, conta solo l'età".

Come ultimo appunto l'immunologo Burioni ha buttato acqua sul fuoco di una fake-news:

"La vaccinazione non falsa il risultato di un tampone. Vaccinarsi la mattina e fare un tampone il pomeriggio non aumenta la possibilità di un falso positivo".

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