Spagna e Gran Bretagna ora vorrebbero trattare il Covid come un'influenza
Sanchez e Johnson stanno iniziando a ragionare in ottica di convivenza con il Coronavirus.
Il Regno Unito e la Spagna intendono cambiare strategia nella lotta pandemica e iniziare a trattare Covid-19 come l’influenza. Alla base di questa decisione - azzardata o lungimirante lo stabilirà solamente il tempo - c'è il concetto che gli scienziati vanno ribadendo da mesi: il virus non scomparirà ma diventerà endemico e, ragionevolemente, meno aggressivo. Motivo per il quale la domanda corretta da porci non dovrebbe più essere "quando ce ne libereremo?", bensì "quando le condizioni permetteranno una convivenza pacifica a rischio contenuto?". Spagnoli e inglesi intendono portarsi avanti ed entrare in questo ordine di idee, nonostante l'Europa sia ancora nel pieno della battaglia contro la quarta ondata, con un numero di decessi e una pressione sui sistemi sanitari significativi.
Regno Unito e Spagna vogliono trattare il Covid come un'influenza
Uk e Spagna iniziano a ragionare in ottica di convivenza con il coronavirus. I due Stati fanno leva sui dati che dipingono la variante Omicron come più contagiosa ma anche meno mortale di Delta (anche se gli esperti hanno più volte sottolineato che è prematuro e rischioso non considerare Omicron come un virus capace di provocare malattia grave).
Boris Johnson e Pedro Sanchez programmano di cambiare le regole dell’emergenza. Abbandonando, per esempio, il conteggio dei contagi quotidiani. O riducendo l’autoisolamento di chi è positivo ma vaccinato.
Pandemia vs endemia
I due premier passano dunque da pandemia ad endemia. Ma che differenza c'è?
La pandemia è la diffusione di una malattia in più continenti o comunque in vaste aree del mondo. L’Oms definisce cinque fasi di una pandemia: in ordine la fase interpandemica, la fase di allerta, la fase pandemica, la fase di transizione prima di ritornare alla fase interandemica. La fase pandemica è caratterizzata da una trasmissione alla maggior parte della popolazione. L'Oms ha decretato lo stato di pandemia per COVID-19.
L’idea che comincia a diffondersi tra scienziati e politici è che Covid-19 sia ormai una malattia molto frequente sul territorio, che continuerà a presentarsi, magari a ondate, ma – chiariamo che siamo ancora nel campo della speranza – diventando via via sempre meno letale. Ed è in quest'ottica che prende piede il concetto di endemia.
La strategia di Londra
Downing Street valuta di ridurre l’autoisolamento per chi è positivo ma vaccinato e c’è una discussione simile sul periodo di quarantena da ridurre da sette a cinque giorni. Nonostante il sistema sanitario sia ancora sotto pressione c’è chi si è schierato per l’endemia: il ministro Michael Gove ha detto che il governo si sta muovendo per gestire la convivenza con Covid-19. Il 26 gennaio, BoJo, rivedrà le misure in vigore.
Londra si appresta a eliminare i test gratuiti per la popolazione. Per il programma finora sono stati spesi più di 6 miliardi di sterline di denaro pubblico, una spesa non sostenibile nel lungo periodo, e così secondo il nuovo sistema tamponi gratuiti potrebbero essere forniti solo in ambienti ad alto rischio come case di cura, ospedali e scuole e alle persone con sintomi.
"Non credo che siamo in un mondo in cui possiamo continuare a distribuire test gratuiti a tutti per sempre. È probabile che ci sposteremo verso uno scenario in cui ci sono meno test ma in cui abbiamo la capacità di aumentarli se necessario, come in inverno", ha detto una fonte del governo al Times.
"Spero che saremo una delle prime grandi economie a mostrare al mondo come si passa dalla pandemia all'endemia, e poi affrontarla per quanto tempo rimarrà con noi, che siano cinque, sei, sette o 10 anni", ha detto il Segretario di Stato all'istruzione, Nadhim Zahawi.
La direzione di Sanchez
Anche la Spagna si muove in questa direzione. Il primo ministro spagnolo, Pedro Sánchez, ha detto apertamente che è il momento di iniziare a ragionare a livello europeo su come trattare il Covid-19 come una "malattia endemica" e non come una pandemia, sottolineando che i decessi in proporzione ai casi registrati sono diminuiti drasticamente dall'inizio dell'emergenza.
“Credo che ci siano le condizioni per, con precauzione, lentamente, aprire il dibattito a livello tecnico e a livello di operatori sanitari, ma anche a livello europeo, per iniziare a valutare l'evoluzione di questa malattia con parametri diversi da quelli usati fino ad ora", ha detto Sánchez alla radio Ser di Cadena.
Gli scienziati e i tecnici sia del governo che delle comunità autonome hanno in programma diversi incontri questa settimana per discutere di questo cambiamento, ma i protocolli hanno già cominciato ad allentarsi.