Ultimo capitolo
Terza condanna per Lombardia Film Commission, copione amaro per la Lega
Dopo patteggiamenti e condanne, puntata finale della vicenda che riguarda la compravendita di un capannone.

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Dopo patteggiamenti e condanne, puntata finale della vicenda che riguarda la compravendita di un capannone.
Su Lombardia Film Commission, copione amaro per la Lega sotto l'albero. L'imprenditore bergamasco Francesco Barachetti è stato infatti condannato a cinque anni.
L'arrivo del Natale ha portato infatti un'altra novità nell'ambito del caso Lombardia film commission, l'inchiesta della Procura di Milano riguardo la vendita di un capannone di Cormano alla fondazione, partecipata dalla Regione Lombardia.
Un'operazione, attraverso la quale secondo le indagini portate avanti a suo tempo, sarebbero stati "assorbiti" circa 800mila euro di fondi pubblici.
Dopo una serie di patteggiamenti, (il prestanome Luca Sostegni, il commercialista Michele Scillieri), erano già arrivate le sentenze di 5 anni e 4 anni e 4 mesi in abbreviato per Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, revisori contabili per la Lega in Parlamento.
Ieri, giovedì 23 dicembre, è stato condannato, sempre a 5 anni (proprio la richiesta del pm), l'imprenditore Francesco Barachetti, elettricista di Casnigo in provincia di Bergamo, definito appunto in questa vicenda l'"elettricista della Lega".
Per i giudici della settima sezione penale del Tribunale di Milano, Mauro Malatesta, Mattia Fiorentini e Daniela Clemente lo hanno giudicato colpevole sia di peculato che di emissione di false fatture.,
Contrariamente a una richiesta rigettata qualche settimana fa, i giudici hanno però deciso ("venute meno le esigenze cautelari") di revocare la misura dei domiciliari e Barachetti è tornato libero dopo 13 mesi dall'arresto.
Il processo a Barachetti era partito ad aprile e la vicenda risale ormai all'estate del 2020.
Secondo gli inquirenti, sarebbe stato proprio Barachetti, in base alle documentazioni prodotte dalla Guardia di finanza e secondo l'arringa del pm Stefano Civardi, "il principale artefice di una complessa architettura contrattuale" che, con l'incremento dei costi di ristrutturazione, avrebbe gonfiato fino ad 800mila euro appunto il prezzo del capannone venduto alla Lombardia Film Commission.
Proprio il pubblico ministero nel chiedere la condanna a 5 anni aveva evidenziato il ruolo di Barachetti "non secondario, anzi di primo piano e attivo" nelle dinamiche di questa vicenda.