Videoracconto dalla terapia intensiva di Bergamo: se lo guardi, difficile rimanere No vax
"La malattia è 100 volte peggio della paura che avevo del vaccino". Il primario Lorini in visita ai malati che, se potessero, ora tornerebbero indietro.
Tornare nella terapia intensiva dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove attualmente ci sono 12 posti disponibili per i malati Covid e tutti sono occupati. Un mese fa erano sette. Tornare a documentare il dolore, la morte, la fame d'aria di chi lotta contro il virus: un déjà vu crudele, che questa città - simbolo del martirio della pandemia - sperava di essersi lasciata alle spalle. Ma c'è qualcosa di diverso: la stanchezza e l'impotenza dei medici che si ritrovano, ancora una volta, catapultati in trincea, stavolta però a curare, nella maggior parte dei casi, persone che hanno rifiutato il vaccino. La percentuale tra vaccinati e non vaccinati, infatti, è schiacciante.
Bergamo ripiomba nell'incubo: viaggio nelle terapie intensive
“Negli ultimi 100 giorni - spiega il direttore dell’unità di anestesia e rianimazione Luca Lorini - sono stati ricoverati 53 pazienti gravi, di questi soltanto 12 vaccinati con due dosi. La maggior parte non è più coperta dal vaccino effettuato oltre 6 mesi fa. Alcuni, invece, finiscono in terapia intensiva per altre patologie, ma risultano positivi una volta in reparto”.
Secondo Lorini, il rischio di finire in rianimazione per le persone non vaccinate “è superiore di 36 volte”.
Il pentimento dei No vax
I medici raccontano la recente tragedia che ha colpito due coniugi anziani non vaccinati perché avevano ancora dubbi. Lui è morto di Covid nella notte. Hanno dovuto dirlo alla vedova che sta ancora lottando contro il virus. La donna ammette che avevano paura del Covid, ma anche del vaccino. La voce è rotta, dal dolore e dall'affanno della malattia.
E poi c'è Lucio, ha 61 anni, anche lui No vax. Non si è vaccinato perché aveva paura che il vaccino fosse peggio della malattia; solo ora, intubato, ammette che non è così e spera di uscirne, per non pagare con la vita quei timori che l'hanno condotto a una scelta irrazionale.
"La malattia è 100 volte peggio della paura che avevo del vaccino".
I casi di vaccinati
Ma, come accennato, capita di imbattersi anche in pazienti vaccinati. I medici spiegano chiaramente, però, che i quadri clinici non sono quasi mai paragonabili a quelli dei No vax. E' il caso di Giuliana, ultrasettantenne, e vaccinata con convinzione. La donna si è contagiata proprio mentre era in attesa della terza dose, quando ormai le difese erano scese troppo. La buona notizia, però, come confermano i medici, è che non è mai stata in pericolo di vita, ha avuto un decorso della malattia meno severo rispetto ai non immunizzati e presto potrà essere trasferita in reparto.