Vola da un viadotto, il datore di lavoro e i colleghi lo portano in strada e simulano un incidente: "Investito da un'auto pirata"
L'episodio avvenuto il Liguria. L'impresario edile e tre operai dovranno difendersi in Tribunale.
Lesioni gravissime, simulazione di reato e favoreggiamento. Sono le accuse da cui dovranno difendersi un impresario edile e tre operai che che nell'ottobre del 2018 si inventarono un finto incidente d'auto sull'autostrada A12, all'altezza di Chiavari, per coprire l'infortunio sul lavoro di un operaio all'epoca 32enne rimasto paralizzato dopo l'incidente.
Finto incidente per "coprire" l'infortunio sul lavoro
Come racconta Prima Il Levante, secondo la procura l'operaio - dipendente di un'impresa astigiana che stava effettuando lavori in subappalto per conto di Autostrade per l'Italia - era precipitato dal viadotto sul rio Rezza di Chiavari, a causa del ribaltamento del mezzo meccanico che stava manovrando. Un volo di tre metri che gli procurò gravissime lesioni.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti i colleghi o il titolare stesso (sarà il processo a stabilirlo) recuperarono il ferito con un furgone e lo riportarono sul viadotto, dopodiché chiamarono i soccorsi e inventarono la storia dell'auto pirata.
Le indagini della Stradale
Lo stesso operaio, oggi 35enne a distanza di tre anni continua a sostenere di essere stato investito da un'auto che si è poi data alla fuga. Ma la Polizia stradale e la procura di Genova, dopo una lunga e dettagliata indagine, hanno verificato che l'unica auto che quella notte, intorno alle 5 di mattina, era transitata in quel tratto - poi rintracciata a Bologna - era priva di graffi, ammaccature o altri segni compatibili con un qualsivoglia incidente.
Tracce di sangue e altri elementi compatibili con la ricostruzione della Procura sarebbero stati trovati sotto il viadotto.