Sorpresa Istat: calano disoccupazione e utilizzo della cassa integrazione
Non solo gli annunci e le previsioni del Governo. Anche per l'istituto di statistica il nostro Paese si sta rialzando.
Italia, ancora segnali di ripresa per l'Istat: calano disoccupazione e utilizzo cassa integrazione. Continuano a crescere i dati dell’occupazione nel nostro Paese e allo stesso tempo si riduce il ricorso alla cassa.
Per l'Italia che cerca di uscire definitivamente dalla morsa e dalle paure della pandemia, le buone notizie, oltre che dalle relazioni del Governo, arrivano anche dall'Istat.
L'Italia che si rialza: il terzo trimestre 2021
Il mondo del lavoro e dell'economia cercano di lasciarsi alle spalle il trauma della grande crisi prima e dell'emergenza Covid (con un amplificarsi della crisi in molti settori) poi.
La fotografie di imprese e attività che gettano la spugna potrebbe diventare il ricordo di un brutto incubo che però per lungo tempo è stato realtà.
Come già si avverte ormai da qualche tempo, secondo il report Istat, nel terzo trimestre 2021 l’input di lavoro, misurato dalle ore lavorate, è aumentato dell’1,4% rispetto al trimestre precedente e del 4,1% rispetto al terzo trimestre 2020.
Italia, buoni segnali da Pil e offerta di lavoro
Bene anche il Pil: il prodotto interno lordo è aumentato del 2,6% in termini congiunturali e del 3,9% in termini tendenziali.
Dal lato dell’offerta di lavoro, nel periodo preso in considerazione dall'ultima indagine dall'istituto nazionale di statica, si rileva un aumento di 121mila occupati (+0,5%) rispetto al trimestre precedente.
Una bella boccata d'ossigeno arrivata alla crescita dei dipendenti (+156mila, +0,9%), a tempo indeterminato e a termine, che si contrappone al calo degli indipendenti (meno 35mila, meno 0,7% in tre mesi).
Disoccupazione, non più uno spauracchio
Segnali di ripresa per l'Italia che si evincono anche dallo schema relativo al numero di disoccupati (-134mila, - 5,4%) e di inattivi tra i 15 e 64 anni (-41mila, meno 0,3%). I dati mensili provvisori di ottobre 2021 confermano il trend in aumento degli occupati (più 35mila, più 0,2 per cento rispetto a settembre), che si associa a quello dei disoccupati (più 51mila, più 2,2 per cento) e al calo degli inattivi di 15-64 anni (meno 79mila, meno 0,6 per cento).
Rispetto al terzo trimestre 2020, l’aumento dell’occupazione (più 505mila unità, più 2,2 per cento) interessa i dipendenti a tempo indeterminato (più 228mila, più 1,5 per cento) e, soprattutto, quelli a termine (più 357mila, più 13,1 per cento); per il decimo trimestre consecutivo si registra il calo degli indipendenti (meno 80mila, meno 1,6 per cento).
Il dato è particolarmente confortante per i giovani tra i 15 e i 24 anni dove la disoccupazione cala al 26,9%.
L'Italia e le sue imprese: futuro più roseo?
Dal lato delle imprese, nel terzo trimestre 2021 proseguono i segnali di ripresa della domanda di lavoro, con un aumento congiunturale delle posizioni lavorative dipendenti pari a 2,7%.
Guardando alla base annua, la crescita del cinque% delle posizioni dei dipendenti segna un recupero delle perdite complessivamente subite a partire dal secondo trimestre 2020 quando, proprio a seguito della mazzata della pandemia, la domanda di lavoro nel settore privato aveva cominciato a evidenziare contrazioni che di fatto sono entrate nei libri di storia.
Rispetto al trimestre precedente, il segnale positivo caratterizza sia la componente a tempo pieno (+ 2,4%) sia la componente a tempo parziale (+3,4%).
Le altre buone nuove: la riduzione dell'utilizzo della "cassa"
Ma le altre buone dall'indagine Istat non si fermano qui: prosegue infatti la riduzione del ricorso alla cassa integrazione che si attesta a 40,1 ore ogni mille ore lavorate.