E' morta Lina Wertmüller, il cinema in lutto
Punto di riferimento per molte donne (e non solo) nel mondo del cinema. Con lei se ne va una pagina della storia dello spettacolo nel nostro Paese.
Il mondo del cinema è in lutto. Stamattina, giovedì 9 dicembre 2021, è morta Lina Wertmüller, una delle più grandi registe italiane. Aveva 93 anni. La notizia è stata data da un amico di famiglia sui social.
Morta Lina Wertmüller
Con lei si spegne una delle figure di spicco del cinema italiano. L'esordio sul grande schermo (come segretaria di edizione) fu nel 1953 con "... e Napoli canta!" di Armando Grottini. Fu poi aiuto regista di Federico Fellini ne "La dolce vita" (1960) e "8½" (1963).
La sua prima volta da regista fu nel 1963 con "I basilischi", amara e grottesca narrazione della vita di alcuni poveri amici del sud Italia che le valse la Vela d'argento al Locarno Festival.
La collaborazione con Giannini
Negli anni Sessanta la collaborazione con l'attore Giancarlo Giannini portò a capolavori del cinema italiano come "Mimì metallurgico ferito nell'onore" (1972), "Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto" (1974) e "Pasqualino Settebellezze" (1976), per il quale è stata candidata a tre Premi Oscar (migliore regia, miglior film straniero, migliore sceneggiatura), mentre una quarta candidatura arriva a Giannini per la sua interpretazione del protagonista.
Punto di riferimento per le donne (e non solo)
Fu la prima donna candidata all'Oscar per la regia e diventò un esempio per tutte le colleghe, anche se lei stessa non voleva sentire parlare di "quote rosa" nel cinema.
"Non si può fare questo lavoro perché si è uomo o perché si è donna. Lo si fa perché si ha talento. Questa è l'unica cosa che conta per me e dovrebbe essere l'unico parametro con cui valutare a chi assegnare la regia di un film".