Asl To-4

Jessica Costanzo: "Disumana la sospensione dell’operatrice non vaccinata"

Dimessa dall’ospedale, era ancora in convalescenza quando ha ricevuto la comunicazione da parte della Direzione Generale dell’Asl To-4.

Jessica Costanzo: "Disumana la sospensione dell’operatrice non vaccinata"
Pubblicato:
Aggiornato:

La vicenda dell’operatrice socio-sanitaria della Cooperativa Animazione Valdocco, sospesa dal reddito e dal servizio in piena convalescenza perché non vaccinata, «ha dei tratti surreali e disumani che ben rappresentano questo assurdo momento storico», commenta la deputata torinese Jessica Costanzo.

Jessica Costanzo: "Disumana la sospensione dell’operatrice non vaccinata"

L’operatrice è una persona monoreddito, con mutuo e una figlia a carico.

"Ricoverata per un tumore, aveva appena subito un delicato intervento chirurgico – racconta la parlamentare di Alternativa - Dimessa dall’ospedale, era ancora in convalescenza quando ha ricevuto la comunicazione da parte della Direzione Generale dell’Asl To-4 della sospensione dal reddito e dal servizio nonostante fosse in malattia. Sollecitata dalla Cub, la Direzione Generale Asl To-4 non ne ha voluto sapere: l’esonero dal vaccino - ha dichiarato l’Asl - è stato dato solo dal medico vaccinatore, mentre la normativa prevede che il personale sanitario possa essere esonerato dall’obbligo vaccinale solo in presenza anche dell’esonero del medico di medicina generale. Nel caso dell’operatrice, il medico di medicina generale non si è preso la responsabilità di esonerarla ma le ha solo fissato una visita allergologica. Contestualmente la signora è stata di nuovo ricoverata d’urgenza. Quando durante il nuovo ricovero è stata contattata dall’Asl per la visita allergologica, e non ha potuto far altro che rinunciare alla visita nella data prevista, è stata quasi minacciata dall’operatrice con toni da ultimatum: «Se dice di no adesso non avrà più possibilità di lavorare»".

Il ruolo della Cooperativa Animazione Valdocco

"Questa vicenda è paradigmatica dei nostri tempi", commenta l’onorevole Costanzo: "Da una parte abbiamo il ruolo della cooperativa di cui l’operatrice è socia, e che in barba al principio mutualistico che dovrebbe animarne l’operato si è limitata a fornire all’Asl il nominativo della donna in quanto non vaccinata, senza prevedere alcuna misura di sostegno alternativa. Proprio così: anziché fornire condizioni di lavoro alla sua socia, la cooperativa l’ha denunciata all’Asl nonostante fosse malata di tumore, e il lavoro gliel’ha fatto perdere, con tanti saluti al principio mutualistico e alla Costituzione".

Il ruolo dell’Asl To-4

Dall’altro lato c’è il ruolo dell’Asl To-4, prosegue la deputata torinese:

"Un soggetto pubblico che di fronte a una lavoratrice malata di tumore non ha fatto altro che applicare il protocollo tout-court. Anche un’azienda sanitaria si mostra dunque vittima della burocrazia, non si ferma nemmeno di fronte a gravi questioni di salute e a singoli casi umani che invece prevederebbero un diverso grado di elasticità. E il paradosso è che a rispettare pedissequamente il “protocollo” è proprio una realtà pubblica in costante affanno, con buchi milionari di bilancio e responsabile di disservizi continui e di sotto-dimensionamenti che hanno impedito a molti cittadini di curarsi".

"Ecco, il rispetto del protocollo ce lo aspetteremmo, forse, da soggetti in grado di tutelare la salute di tutti. Non certo dall’Asl To-4, che dopo il disastro dell’emergenza pandemica aggiunge un’ennesima macchia al suo operato", conclude con rammarico Jessica Costanzo.

Seguici sui nostri canali