interviene la procura

Minacce, vocali shock su Whatsapp, spedizioni punitive: che bufera sul Seregno Calcio

Dalla cacciata del direttore sportivo Ninni Corda alle liti con il presidente Davide Erba (che vuole lasciare). La società brianzola nella bufera.

Minacce, vocali shock su Whatsapp, spedizioni punitive: che bufera sul Seregno Calcio
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Bullismo tra giocatori, botte, minacce, vocali via Whatsapp dai toni violenti, un rapporto tra presidente e ds che finirà in tribunale. Il ritorno al calcio professionistico del Seregno Calcio dopo 43 anni si sta rivelando una soap opera ricca di colpi di scena (uno meno edificante dell'altro). Ma ora sulla vicenda indaga anche la Procura di Monza.

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Seregno: tra liti, bullismo e minacce via Whatsapp

Andiamo con ordine, perché  ricostruire tutto quello che sta accadendo attorno al club brianzolo non è affatto semplice. Come racconta Prima Monza, tutto sarebbe nato a seguito della cacciata del direttore sportivo Ninni Corda, chiamato in estate dal presidente Davide Erba per un progetto che vedeva l'obiettivo di raggiungere la serie B entro tre anni.

Il giorno chiave è il 12 novembre, quando secondo le ricostruzioni della Procura brianzola due giocatori sarebbero stati aggrediti da alcuni compagni. E' il giorno in cui la società comunica la sospensione a Corda, che sarebbe poi stato licenziato cinque giorni più tardi.

La situazione esplode ai primi di dicembre, quando Erba vuota il sacco, dando la sua versione dei fatti:

"Ci sono state minacce di morte al portiere, al vicepresidente, due giocatori sono stati picchiati da altri due ragazzi ed è stato mandato un pugile al campo a minacciare, ci sono le querele e io procederò a breve".

E il presidente ha subito puntato il dito contro l'ex ds:

"Le minacce di Ninni Corda hanno probabilmente sempre funzionato nel calcio, ma invito tutti quanti a non aver paura e denunciare tutto quello che hanno subito. Non mi sembra difficile a questo punto ipotizzare che il metodo Ninni Corda vada avanti da tanto tempo".

La vicenda avrà ovviamente strascichi legali, dato che Corda ha annunciato di voler denunciare Erba per diffamazione.

Il vocale shock: "Dobbiamo ammazzarli"

Ma già da qualche tempo la situazione in casa Seregno era tutt'altro che serena. A testimoniarlo un messaggio vocale inviato dallo stesso presidente nella chat di squadra il 3 ottobre, alla vigilia della partita con il Padova. Dal quale però si evince come Erba e Corda fossero allora sulla stessa lunghezza d'onda.

"Dobbiamo sbranarli, ucciderli, bisogna vincere per forza perché altrimenti mi inc... come una iena. Dobbiamo mangiarcele queste m... e tu Zoia, Invernizzi... mezze f... del c... io voglio vincere perché il direttore e io non perdiamo mai!".

Erba ha cercato di spiegare che il tono del messaggio era goliardico e pare che anche in spogliatoio nessuno se la sia particolarmente presa, ma intanto il messaggio è finito - non si sa partendo da chi - tra gli atti della Procura.

Il caso Trento

A buttare ulteriore benzina sul fuoco il caso esploso dopo la vittoria di sabato scorso a Trento. Durante la partita il giocatore seregnese Gaetano Vitale si è reso protagonista di un'entrata particolarmente aggressiva (costatagli anche l'espulsione, nella foto Luca Rossini - Facebook Seregno Calcio) nei confronti di   Carlo Caporali, che ha dovuto abbandonare il campo infortunato. Ma a pesare non sarebbe stato tanto il fallaccio, quanto l'atteggiamento della squadra.

"In tanti anni di calcio non ho mai visto simili comportamenti - le parole del presidente del Trento Mauro Giacca al Corriere della Sera -  A  impressionarmi è stato sia l’atteggiamento in campo, che quello in panchina e in tribuna dei dirigenti. Ben oltre il più acceso agonismo. Quando, dopo un intervento durissimo contro un mio calciatore, uscito in barella con 15 punti di sutura, ho visto quelli del Seregno festeggiare tra loro, non volevo credere ai miei occhi".

Lo stesso Vitale è stato peraltro squalificato per 4 turni dal giudice sportivo, per "per avere  tenuto una condotta violenta nei confronti di un calciatore avversario in quanto, con il pallone a distanza di gioco, con il piede a martello ne colpiva con i tacchetti la tibia destra, costringendolo ad essere sostituito per la gravità dell’infortunio".

Il Seregno ha affidato la sua risposta a un comunicato:

"Nessuno dei nostri giocatori ha festeggiato in campo, dopo  Caporali ha riportato l'infortunio, che lo ha costretto ad abbandonare il terreno di gioco. Le immagini televisive lo dimostrano senza ombra di dubbio. Nei momenti concitati che sono seguiti all’intervento falloso di  Vitale, che peraltro si è scusato personalmente con Caporali, i nostri atleti hanno anzi mantenuto un comportamento che non è mai andato sopra le righe, a differenza di quanto accaduto sul fronte opposto, prova ne sia che un giocatore del Trento è stato espulso, e quindi squalificato, per una spinta al petto al direttore di gara (Mattia Seno, 3 giornate per lui - ndr). Si precisa inoltre che in tribuna non vi erano dirigenti della nostra società. L’unico nostro collaboratore sugli spalti era il nostro addetto stampa Paolo Colzani, che ha seguito il match dal box che gli è stato assegnato dall’addetto stampa dell’Ac Trento Daniele Loss, da dove ha curato la consueta diretta testuale sulla nostra pagina di Facebook della partita, senza esultare né nel momento in cui Caporali, al quale ribadiamo i nostri auguri di pronta guarigione, si è infortunato, né nel momento in cui la partita è terminata".

Erba pronto a lasciare

Intanto il presidente Erba ha già annunciato la volontà di vendere la società e di lasciare entro la fine della stagione sportiva.

Ah, c'è poi il campo, anche se sembra non importare a nessuno. Il Seregno, che non vedeva il calcio professionistico da 43 anni, è settimo in classifica. Ci sarebbe da esserne felici se parlassimo solo di calcio...

 

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