Fumata bianca

Smart working, via libera all'edizione 2022 nel privato

Tanti i punti che erano controversi. Quello più spinoso riguardava la reperibilità a qualsiasi orario, anche a tarda sera.

Smart working, via libera all'edizione 2022 nel privato
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Smart working "versione 2022", arrivano le linee guida sottoscritte da Governo e sindacati per il settore privato.

L'accordo sullo smart working, il cosiddetto "lavoro agile" venuto purtroppo prepotentemente alla ribalta con la pandemia covid, è stato firmato dalle parti sociali e dal Ministero del Lavoro per dare "delle linee di indirizzo che possano rappresentare un efficace quadro di riferimento per la futura contrattazione collettiva, nazionale e aziendale e/o territoriale, fermi restando gli accordi in essere anche individuali"

Smart working 2022, tra conferme e novità

Il nuovo documento si concretizza in 16 articoli per fornire "risposte concrete ai grandi cambiamenti che l'innovazione tecnologica produce nei modelli organizzativi aziendali"

Tra i punti principali dell'accordo c'è il diritto alla disconnessione, uno dei più controversi emerso proprio durante e in seguito alla pandemia.

Smart working, i nodi cruciali

In molti infatti tra i lavoratori e i sindacati hanno infatti in questi ultimi tempi denunciato come lo smart working sia stato infatti interpretato come una sorta di legittimazione a essere reperibili e dunque "pronti a lavorare" o svolgere compiti e mansioni praticamente a qualsiasi ora, anche dopo in orario serale.

Il nuovo documento ha quindi l'obiettivo di arrivare a regolare l'organizzazione del lavoro senza un preciso orario, i diritti sindacali da remoto, gli strumenti di lavoro forniti dal datore di lavoro, le garanzie di sicurezza, la parità di trattamento salariale, la parità tra i generi, la formazione anche in presenza. Ma anche incentivi pubblici e misure di semplificazione.

Ecco perché salvo esplicita previsione dei contratti, durante il lavoro agile non possono essere di norma previste e autorizzate prestazioni di lavoro straordinario. E soprattutto, in caso di malattia, infortuni, permessi retribuiti, ferie, il lavoratore potrà disattivare i propri dispositivi di connessione.

Gli altri punti

Allo stesso tempo però, l'accordo fa chiarezza anche su altri punti che erano stati forse sottovalutati in questi mesi, proprio per la concezione di interpretare erroneamente il lavoro da casa.

Il lavoratore è libero di individuare il luogo ove svolgere la prestazione in modalità agile purché lo stesso abbia caratteristiche tali da consentire la regolare esecuzione della prestazione, in condizioni di sicurezza e riservatezza.

Il datore di lavoro, di norma, fornisce la strumentazione tecnologica e informatica necessaria allo svolgimento della prestazione lavorativa.

Al lavoratore si applicano poi le norme di sicurezza: la prestazione deve essere svolta esclusivamente in ambienti idonei. Il lavoratore, inoltre, ha diritto alla tutela contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, dipendenti da rischi connessi alla prestazione lavorativa resa all'esterno dei locali aziendali

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