Palù (Aifa): "Presto a disposizione monoclonali per curare i malati Covid a domicilio"
Se somministrate entro 72 ore avrebbero effetti molto importanti e permetterebbero di non intasare gli ospedali.
Presto potrebbero essere a disposizione monoclonali somministrabili per via sottocutanea o intramuscolari da iniettare direttamente a casa, curando così i pazienti Covid direttamente a domicilio. Una soluzione che se si confermasse vincente potrebbe abbattere in maniera drastica i ricoveri e permetterci di vincere - forse definitivamente - la battaglia con il virus.
Monoclonali a domicilio: la speranza per vincere la battaglia col virus
Ne ha parlato Giorgio Palù, il presidente dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), in audizione in Commissione affari costituzionali del Senato.
"Si stanno oggi valutando nuovi monoclonali diretti contro la proteina S, la stessa utilizzata per indurre risposta anticorpale con i vaccini, e in grado di neutralizzare con altissima efficacia il virus, bloccando l'infezione e non solo la malattia. Credo che presto avremo a disposizione, monoclonali somministrabili per via sottocutanea o intramuscolare e in questo caso si potrà intervenire a casa del paziente, senza intasare ospedali e pronto soccorso".
Efficaci se somministrati entro 72 ore
I tempi per la somministrazione sono stretti, però, ed è necessario individuare subito la malattia
"Come tutti gli antivirali vanno somministrati entro 72 ore, comunque non oltre 5 giorni dall'esordio dei sintomi
E l'evidenza sarebbe già nelle parole di Elvira Tacconelli, professore ordinario di Malattie infettive e direttore della clinica di Malattie infettive dell’azienda ospedaliera universitaria di Verona, che ha rilasciato un'intervista sull'argomento ad Avvenire.
"Una sola dose di anticorpi monoclonali, somministrata al paziente con Covid-19 nei primi tre giorni di infezione, in una sola ora riduce di oltre l'80% il rischio di ricovero ospedaliero: non solo evita la malattia severa, quindi la terapia intensiva o addirittura il decesso, ma costa infinitamente meno di un ricovero".
In attesa del parere sulle pillole antivirali
Palù ha anche parlato delle due pillole anti-Covid, il molnupiravir di Merck (Msd fuori da Usa e Canada) e Paxlovid di Pfizer.
"Abbiamo ricevuto il dossier. La Fda li ha autorizzati e l’Ema li sta valutando. L’intendimento sarebbe di approvvigionarsi, ma sarà importante studiare il dossier. Per uno dei due farmaci l’efficacia è un po’ diminuita per ammissione dell’azienda produttrice rispetto all’inizio”.