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La mappa (farlocca) dei locali che non chiedono il Green pass

Molti non sanno neppure di essere finiti sulla cartina interattiva.

La mappa (farlocca) dei locali che non chiedono il Green pass
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A volte ritornano. Di nuovo alla ribalta "Aperti e liberi", la mappa dei locali che non chiedono il Green pass.

La mappa dei locali che non chiedono il Green pass

Questo perché la propagandava su Telegram Zeno Molgora, il giovane milanese (indagato per istigazione a delinquere) individuato dalla Procura meneghina come mente dell'organizzazione dei sabati pomeriggio di protesta No vax sotto la Madonnina.

Ma è una mappa farlocca. Nel senso che, in realtà, non è che una vecchia cartina, nata un anno fa su Google Maps in occasione delle prime manifestazioni del movimento "Io apro", e che ora ha ripreso vita autonomamente.

Tanti non sanno neppure di essere finiti sulla cartina

La bufala riguarda il fatto che sulla cartina tanti bar e ristoranti ci sono finiti anche se non è affatto vero che il Green pass ai propri clienti non lo richiedono... Anzi, molti di loro non sanno neppure di essere finiti sulla cartina interattiva.

E invece sono centinaia gli esercenti no pass recensiti e segnalati su Telegram. Il problema è che la mappa non si sa bene chi l'abbia creata e chi abbia il potere di aggiornarla...

Ricordiamo comunque che non controllare il certificato verde porta una sanzione pecuniaria da 400 a 1000 euro e, nei casi più gravi, alla chiusura del locale fino a 10 giorni.

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