Serve nuovo decreto

Incentivare lo smart working? Per ora siamo solo ai proclami

Il ventilato innalzamento della quota al 75% non pervenuto:  resta un'ipotesi. E si parla comunque solo della Pubblica amministrazione,.

Incentivare lo smart working? Per ora siamo solo ai proclami

Che cosa significa dare “spinta massima al lavoro agile”, come previsto dall’ultimo Dpcm del Governo Conte? Per ora poco o nulla.

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Smart working: per ora solo proclami

Le vie dell’inferno sono lastricate di buone intenzioni… ma in realtà nel nostro Paese servono indicazioni chiare, con buona pace del senso civico alla scandinava: e infatti lo stesso premier ha annunciato l’arrivo di un altro decreto ministeriale ad hoc sul lavoro agile per i dipendenti pubblici (ma non per i dipendenti privati).

Per il momento siamo nel campo delle “raccomandazioni” (esattamente come quella di non invitare ospiti fino a superare la quota di 6 persone in casa) a limitare gli spostamenti per finalità lavorative e incrementare la quota di smart working.

Tutto ciò che non è stato ancora normato

E comunque la normativa in vigore dice già che fino al prossimo 31 dicembre il lavoro agile può essere concesso per il 50% dei dipendenti della Pubblica Amministrazione. Il ventilato innalzamento della quota al 75% non pervenuto:  resta un’ipotesi.

Nel caso di chiusura delle scuole o di didattica a distanza, però, il decreto non garantisce ai genitori la possibilità di svolgere il proprio lavoro da casa o di scegliere il congedo retribuito per non lasciare i figli a casa. Lo farà il prossimo? Speriamo.

Altro elemento non ancora normato è il tanto dibattuto diritto alla disconnessione.

Sì solo nel caso di alunni positivi a scuola

Per ora possono ricorrere allo smart working o a un congedo indennizzato (al 50% delle retribuzione) solo i genitori (lavoratori dipendenti) di figli sotto i 14 anni messi in quarantena dall’Asl a seguito di un contagio avvenuto a scuola. Accontentiamoci…

Dal 1 febbraio 2021, Stato d’emergenza finito, serviranno infine accordi tra le parti per attivare il lavoro da remoto. Il datore di lavoro e il dipendente dovranno siglare un accordo.