La convention di Italia Viva

Renzi dalla Leopolda: "Un errore votare nel 2022". Carfagna leader del nuovo Centro?

Il nostro Paese tra presente e futuro: l'ex leader nel congresso di Firenze ha fotografato i prossimi possibili scenari.

Renzi dalla Leopolda: "Un errore votare nel 2022". Carfagna leader del nuovo Centro?
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Leopolda, Matteo Renzi disegna il futuro dell'Italia (e il suo). Calato il sipario sull’undicesima edizione della Leopolda, a far da mattatore il “padrone di casa”, il leader di Italia Viva.

Elezioni Politiche, il futuro e la collocazione del suo partito, le alleanze, l’importanza del Centro, il nuovo presidente della Repubblica.

Leopolda, Renzi e il futuro dell'Italia

Tanti i temi che l’ex premier ha affrontato alla conclusione dei lavori nella vecchia stazione di Firenze. Temi poi ribattuti anche ieri sera in un’intervista “one to one” ieri sera a Controcorrente su Rete4 con Veronica Gentili.

Dai vecchi "amici" del Pd, ai sempre "nemici" del M5S passando per i rivali Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Sullo sfondo uno scenario da fantapolitica, il "matrimonio" con Forza Italia. Anche se l'improvvisa e inaspettata apertura di Silvio Berlusconi al Reddito di cittadinanza potrebbero raffreddare strategie clamorose.

Leopolda, Renzi: verso le elezioni?

Gettonatissima evidentemente la questione Elezioni Politiche con l’importante crocevia legato al proseguimento di un Governo a guida Draghi o la decisione di andare alle urne con Draghi che a quel punto diventerebbe il candidato numero uno per il Quirinale, per il dopo Mattarella.

Uno scenario che alla Leopolda Renzi ha “fotografato” come altamente probabile pur non nascondendo tutte le sue perplessità.

"Penso che nel 2022 andremo a votare, sarebbe un errore per il nostro Paese, penso che la priorità dovrebbe essere lavorare sul Piano nazionale ripresa e resilienza, risorse incredibili, che non avremo per anni"

E ancora:

"Se prevarrà l'egoismo di quattro leader politici e si voterà noi saremo pronti e sorridenti con la forza delle nostre idee. Devono riconoscerci perché abbiamo delle idee non perché odiamo gli altri, per le nostre proposte, che non abbiamo cambiato per abbracciare la Meloni e Conte"

Strategie e alleanze

Ma è sugli scenari di possibili strategie e alleanze che Renzi è andato giù più duramente. In particolare nei confronti del partito che ha guidato negli anni passati:

"Se il Pd si sposa con il M5S, è il Pd che ha abbandonato la casa da cui è partito, non siamo noi. Se si vuol costruire un bipolarismo che porta il Pd nelle braccia del M5s è quel qualcuno che deve spiegare perché ha abbandonato gli ideali, non siamo noi che abbiamo lacciato la bussola del riformismo, ma di chi insegue i populismi sul loro terreno, che strizzano l'occhio al reddito di cittadinanza".

Un ai naviganti che Renzi ha lanciato a dir la verità agli stessi suoi attuali tesserati: "Chi vuole lasciare Italia Viva per allearsi con Conte vada, avrà il nostro rispetto ma non il nostro consenso".

Né a Destra, né a Sinistra: si vince al Centro

Matteo Renzi con Beppe Sala durante la Leopolda
Matteo Renzi con Beppe Sala durante la Leopolda

Come già nelle scorse settimane da più parti politiche (in primis Carlo Calenda di Azione e Antonio Tajani di Forza Italia), alla Leopolda Matteo Renzi ha voluto anche lui ribadire un certo tipo di convincimento politico:

"Se vedete il centro come un luogo di ambizioni personali allora non funzionerà mai, ma se lo immaginate come luogo dove si va per competere e per vincere, allora è dove si possono vincere le elezioni in Italia e nel resto del mondo. E' uno spazio politico che non sta nelle definizioni della vecchia politica, ma che è il luogo dove si vincono le elezioni in Europa e nel mondo"

Verso un bis del Patto del Nazareno?

In molti hanno subito pensato a un possibile bis, a un ritorno di fiamma del patto del Nazareno con Berlusconi. In questo caso, in tanti pensano possa reggere un progetto di Centro moderato e allargato che metta all'angolo Pd e Movimento 5 Stelle e possa arginare il percorso a destra di Meloni e Salvini. La presenza del sindaco di Milano Beppe Sala, del sindaco di Genova Marco Bucci alla Leopolda fanno pensare a più di un indizio.

Nel progetto potrebbe essere arruolato lo stesso Calenda, mentre Maria Elena Boschi (il suo intervento alla Leopolda è stato salutato da un boato e da applausi scroscianti) e Mara Carfagna (che viene data per leader del futuro movimento o partito) avrebbero un ruolo di potenziale leadership, quasi a contrapporle a Giorgia Meloni.

L'ultima uscita di Berlusconi, la soddisfazione di Renzi, il successore di Mattarella

Questo scenario forse di fantapolitica potrebbe essere raffreddato sul nascere dall'ultima inaspettata uscita di Berlusconi che ha aperto più di una porta al biglietto da visita del Movimento 5 Stelle, ovvero il Reddito di cittadinanza.

Nel frattempo Renzi si è goduto il successo dell'undicesima edizione della Leopolda, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa su twitter

 

Mentre sull'elezione del prossimo presidente della Repubblica, chiudendo l'intervento alla Leopolda Matteo Renzi ha osservato: "Mattarella è un galantuomo che ha servito le Istituzioni. Il prossimo capo dello Stato? Voteremo chi sarà in grado di garantire la transizione democratica a livello europeo. Dovremo avere come stella polare l'interesse del Paese e il prestigio internazionale. Se si vogliono fare le cose perbene e se si ha capacità di tattica parlamentare non bisogna fare quello che ha fatto Bersani che ha bruciato due candidati".

 

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