Confindustria guarda all'Austria, Bonomi: "Serve obbligo vaccinale"
L'associazione degli industriali ha lanciato l'allarme: l'incubo di fermarsi di nuovo proprio mentre c'è la ripresa.
Confindustria guarda all'Austria, Bonomi: "Serve obbligo vaccinale". Preoccupa l'aumento dei contagi nel nostro Paese e la situazione allarmante di molti Stati europei. L'associazione degli industriali chiede una svolta clamorosa.
Obbligo vaccinale, l'incubo di tornare indietro
Proprio mentre la ripresa dell'Italia e delle sue attività è ormai certificata, il sussulto della pandemia degli ultimi giorni ha riportato nuove preoccupazioni. L'incubo è quello di nuove chiusure e restrizioni che rappresenterebbero un duro colpo per l'economia, soprattutto a ridosso del Natale e della fine dell'anno. Ma a preoccupare è anche la risalita dei contagi in chiave produttiva e anche per quanto la mobilità delle merci. A preoccupare in questo senso è anche la situazione ormai altamente sopra la soglia critica di alcuni Stati europei: Germania, Olanda, Austria e Slovenia su tutti.
Obbligo vaccinale, la richiesta di Confindustria
Ecco allora in questa direzione l'appello arrivato dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi durante un convegno a Firenze, mentre oggi a Roma l'associazione presenta il rapporto Scenari Industriali del Centro Studi “La manifattura al tempo della pandemia. La ripresa e le sue incognite”.
"Il Green Pass era lo strumento che potevamo utilizzare, però l'unica cosa che ci può mettere al sicuro è l'obbligo vaccinale, quindi quello è un percorso su cui dobbiamo avere il coraggio di fare una riflessione seria"
Economia in ripresa, vietato fermarsi
Del resto, dopo aver lanciato quella che è sembrata più che una proposta, un vero e proprio appello, Bonomi (in attesa delle decisioni del Governo) ha evidenziato la necessità di non potersi più fermare, tanto più che l'economia del Paese sta dando chiari segnali di ripresa, soprattutto in chiave esportazioni.
"I che arrivano dal Nord ed Est Europa sono preoccupanti, non ci possiamo permettere di bloccarci - ha osservato il numero uno di Confindustria - La nostra è un'economia basata sulla trasformazione, e quindi sull'export: quest'anno forse faremo il record di 500 miliardi e non ci possiamo fermare".
Proprio Confindustria nei mesi scorsi era stata particolarmente attiva nello spingere anche nella direzione delle vaccinazioni nelle aziende, raccogliendo l'adesione per organizzare hub all'interno delle proprie attività lavorative o di produzione, di moltissime realtà del panorama industriale italiano.