Taleggio a rischio listeria ritirato dal commercio: ecco il lotto pericoloso
L'avviso del Ministero della Salute.
Taleggio a rischio listeria ritirato dal commercio. Si tratta di un lotto di formaggio prodotto nello stabilimento Mauri di Pasturo, in provincia di Lecco.
Taleggio a rischio listeria ritirato dal commercio
Come spiega Prima Lecco:
"E' stato il Ministero della Salute ad innalzare il livello dell'attenzione su un lotto di taleggio DOP prodotto dalla EMILIO MAURI SPA (IT 03 48 CE), storica azienda casearia con sede a Pasturo in provincia di Lecce alla via Provinciale 9 - spiegano dallo Sportello dei Diritti - Tramite una pubblicazione diramata il 12 novembre, il dicastero ha infatti bollato il lotto numero 2440010 venduto nella confezione da 200g con scadenza 17-20/11/2021 come "contaminato dalla Listeria Mocytogenes" a causa di un'infezione che ha colpito una partita taleggio DOP."
Cosa comporta la Listeria?
La Listeria monocytogenes è un batterio presente nel suolo, sull'acqua e nella vegetazione. Esso può contaminare diversi alimenti, tra cui latte, verdura, formaggi molli, carni poco cotte, ed è responsabile della Listeriosi. La listeriosi è una malattia infettiva, trasmessa in genere con gli alimenti, che si manifesta sporadicamente in forma conclamata.
"L'incidenza è molto bassa, di appena 7 persone su un milione, le tipologie più a rischio sono soprattutto i neonati e le persone che hanno superato i sessant'anni. I soggetti che hanno immunodeficienze sono più vulnerabili - aggiunge Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” - Si manifesta in genere in gravidanza o in soggetti immunodepressi e pur trasmettendosi per via alimentare non dà sintomatologie gastroenteriche ma manifestazioni generali quali la setticemia o la meningite purulenta o infezioni intrauterine o fetali. In gravidanza ha una sintomatologia subdola, simil influenzale, con gravi ripercussioni sul feto. La diagnosi più che sulla sintomatologia si basa sull'isolamento del germe nel sangue o nel liquido cefalorachidiano o nel liquido amniotico. I cibi incriminati sono vari: latte non pastorizzato, formaggi freschi, insaccati, verdure contaminate. Si manifesta anche negli animali, in particolare bovini, caprini ed ovini. L' ampicillina è generalmente considerata l' antibiotico di scelta : si somministra ampicillina (2 g per endovena) con l'aggiunta di un aminoglicoside, eritromicina 10 mg/kg al giorno per la forma da dermatite. La Gentamicina o Eritromicina vengono aggiunte frequentemente per i suoi effetti sinergici. In molti casi la malattia ha un esito infausto. Una valida profilassi è rappresentata dalla cottura del cibo. La batteriemia dovrebbe essere trattata per 2 settimane, la meningite per 3 settimane e l'ascesso del cervello per almeno 6 settimane. Il tasso di mortalità complessivo è del 20-30%. Di tutti i casi connessi alla gravidanza, il 22% ha causato la perdita del feto o morte neonatale, ma le madri sopravvivono nella maggioranza dei casi".