Fondazione Renato Piatti l

Nasce il Fondo di Solidarietà per bambini con autismo

“L’indifferenza è più pericolosa del virus. Aiutateci a contrastare gli effetti della pandemia, che sta colpendo soprattutto i più vulnerabili e bisognosi”

Nasce il Fondo di Solidarietà per bambini con autismo
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L’emergenza sanitaria che da quasi due anni attanaglia il nostro Paese e il mondo intero ha, infatti, messo a dura prova tutto il sistema di presa in carico e di sostegno delle persone con autismo e disabilità complesse e delle loro famiglie, creando dei vuoti e delle spaccature che tuttora si faticano a sanare. Fondazione Renato Piatti, la cui missione è far sì che le persone con disabilità e le loro famiglie possano vivere la miglior condizione di benessere possibile, si è schierata in prima linea cercando nuove soluzioni e proponendo servizi innovativi.

Le motivazioni alla base

“Il calcolo di tutti i danni provocati dalla pandemia sarà probabilmente una missione impossibile, ma se qualcuno proverà a farlo dovrà tenere presente anche le drammatiche conseguenze subite dalle persone più vulnerabili”

Lo ha dichiarato Cesarina Del Vecchio, presidente di Fondazione Renato Piatti, ente del terzo settore che da oltre vent’anni si prende cura di persone con disabilità intellettive complesse e disturbi dello spettro autistico - si parla di oltre 500 bambini, giovani e adulti accolti in 16 centri nelle province di Milano e Varese.

Il Centro per l’Autismo “Mafalda Luce” gestito da Fondazione Piatti a Milano, aperto nel 2013 e che attualmente ospita 100 bambini con diagnosi di disturbo dello spettro autistico, è diventato un vero e proprio centro pilota per la sperimentazione di nuove modalità di intervento.

I problemi messi in luce dalla pandemia

I nuovi protocolli sanitari imposti dalla pandemia hanno infatti avuto un impatto rilevante, portando a una forte diminuzione della capacità di accoglienza: meno bambini presenti in contemporanea nel centro, per rispettare rigorosamente le norme di distanziamento e sicurezza, e meno possibilità di accesso per i “nuovi entranti”.

Mentre il primo problema è stato affrontato già all’epoca del primo lockdown con un innovativo progetto di teleriabilitazione (Progetto Toc Toc, che mediante l’uso di tablet, pc, smartphone e di una piattaforma online permette di svolgere anche a casa – da soli o con l’ausilio di un operatore – le attività previste dal piano riabilitativo individuale), il secondo si è rivelato molto più spinoso.

Si tratta di un problema già presente in epoca pre-Covid e acuito dalla pandemia: le liste d’attesa per la presa in carico dei bambini con disturbi dello spettro autistico e, più in generale, dell’età evolutiva, si sono notevolmente allungate. Fondazione Piatti, che offre i suoi servizi semi-residenziali in regime di accreditamento e contratto con il sistema sanitario regionale, ovvero in totale gratuità per i beneficiari, oggi conta ben 160 bambini in lista di attesa al Centro Autismo di Milano.

Il Fondo di solidarietà per bambini con autismo e disabilità complesse

La variabile tempo è fondamentale per il percorso riabilitativo dei bambini con autismo, perché la precocità dell’intervento può essere decisiva in termini di risultati che si possono ottenere. Fondazione Piatti ha così deciso di rispondere concretamente alle richieste di ascolto e di accoglienza delle famiglie affiancando al percorso di accesso “pubblico” un percorso denominato “privato solidale”, fatto di un insieme di servizi e prestazioni ambulatoriali con tariffe calmierate: dalla logopedia alla psicomotricità, dal parent training al parent coaching. Ma in un momento storico contraddistinto da un incremento drammatico delle persone in condizione di povertà assoluta (1 milione in più nel 2020 rispetto al 2019, come documenta il Rapporto Istat 2021) la disponibilità finanziaria della famiglia non può essere un vantaggio o un impedimento nell’ottenere risposte, perché anche chi ha pochi mezzi deve poter vedere accolto il proprio bisogno. Fondazione Renato Piatti ha voluto impegnarsi anche su questo fronte, costituendo un Fondo di Solidarietà che interviene per abbattere le barriere economiche che si possono frapporre ai percorsi di cura e riabilitazione.

“Con il Fondo di Solidarietà per bambini con autismo e disabilità complesse e le loro famiglie diamo un’opportunità a tutti i bambini, garantendo l’accessibilità ai nuovi servizi anche a chi non può permetterseli. La pandemia ci ha insegnato che non possiamo farcela da soli e che l’indifferenza può avere conseguenze peggiori del virus. Per questo il nostro Fondo di Solidarietà è necessariamente aperto ai contributi esterni e oggi siamo felici di annunciare che è stato firmato il primo protocollo di intesa con una fondazione privata di Milano, che garantisce un sostegno economico triennale al fondo. Siamo solo all’inizio, perché abbiamo l’obbligo morale di consolidare il fondo guardando al lungo periodo e alla necessità di estenderlo a tutti i bambini vulnerabili di cui ci prendiamo cura, come nei centri di Varese e Besozzo. Ed è per questo che stiamo cercando nuovi partner. Ma chi ben comincia, come si dice, è a metà dell’opera”.

Il Fondo interverrà sulla base di criteri trasparenti e rigorosamente regolamentati, per coprire servizi e prestazioni del privato solidale a favore di bambini di famiglie in difficoltà economica e per sostenere attività di orientamento, affiancamento e supporto alle famiglie stesse. Nello specifico, una volta che il team di Fondazione Renato Piatti intercetterà le condizioni di bisogno passibili di utilizzo del fondo, si attiverà una fase preliminare di “screening” a completamento della quale la famiglia potrà richiedere il contributo. È previsto poi un report qualitativo, quantitativo ed economico periodico (quadrimestrale) dell’andamento dei bambini e delle famiglie prese in carico dal Fondo di Solidarietà.

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