Suor Anna Monia Alfieri: "Il Pnrr spinga autonomia e libertà nella scelta educativa"
Secondo la religiosa "una società più giusta e più equa passa da una scuola più giusta e più equa".
"I fondi del Pnrr dovranno essere impiegati al meglio, per dare una accelerata al percorso verso autonomia, parità e libertà di scelta educativa". Lo dice suor Anna Monia Alfieri, legale rappresentante delle scuole Marcelline italiane e membro della Consulta di Pastorale scolastica e del Consiglio Nazionale Scuola della Cei.
Il Pnrr e la libertà nella scelta educativa
Recentemente il premier Mario Draghi in visita all’Istituto tecnico scientifico A. Cuccovillo di Bari, ha definito investire nella scuola "un dovere civile".
"Dopo anni in cui l’Italia si è spesso dimenticata delle sue ragazze e dei suoi ragazzi, sappiate che le vostre aspirazioni, le vostre attese, oggi sono al centro dell’azione del Governo. A voi giovani spetta il compito di trasformare l’Italia. Il nostro compito è mettervi nelle condizioni di farlo al meglio. Il vostro è cominciare a immaginare il Paese in cui vorrete vivere. Preparatevi a costruirlo, con passione, determinazione e – perché no? – con un pizzico di incoscienza".
E suor Anna Monia ha colto l'occasione per ribadire un concetto a lei (ma non solo a lei) caro:
"Come più volte abbiamo ribadito, una società più giusta e più equa passa da una scuola più giusta e più equa. I fondi del Pnrr dovranno, pertanto, essere impiegati al meglio, per dare una accelerata al percorso verso autonomia, parità e libertà di scelta educativa. Ovviamente tutto passa dal Parlamento, da un’ampia trasversalità politica e dalla (com)partecipazione delle singole Regioni. Solo una ampia task force di Stato, Regioni, Province e Comuni, pubblico e privato, istituzioni laiche ed ecclesiali, nessuno escluso può ottenere l’importante cambiamento di rotta. Non è più il tempo delle rivendicazioni o delle dichiarazioni di principio. Tutti, nessuno escluso, siamo impegnati per dare attuazione alle parole del premier, senza alcuna difesa di presunti interessi di parte. È in gioco il futuro dei nostri giovani".