Cop 26, Draghi: "I soldi per il clima ci sono, usiamoli bene"
"Sono numeri stratosferici: 100 e passa, 120, 130, 140 trilioni di dollari. Questo richiede una risposta dei governi su come aiutare la transizione".
Appena archiviato il G20 capitolino - i cui accordi sono stati valutati in maniera estremamente positiva daMario Draghi - l'attenzione mondiale si sposta ora a Glasgow, per Cop26. Il nostro premier, nel suo discorso introduttivo alla conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021, ha chiarito:
“Un singolo Paese non può rispondere a questi problemi e questa forse è la più importante iniziativa collettiva diretta a questo fine”.
Per ciò che concerne il denaro necessario per attuare la transizione verso le energie pulite e rinnovabili l'ex numero uno della Bce non è preoccupato: le stime parlano di 140 trilioni di dollari disponibili. I soldi ci sono, ma vanno utilizzati bene.
Cop 26, Draghi: "I soldi per il clima ci sono"
"Auguro ogni successo alla Cop26 e a Johnson - ribadisce Draghi - Credo ci sia ancora margine per progredire su questi temi. Sicuramente avremo novità sul fronte del contributo che il settore privato potrà dare al finanziamento del clima. Sono numeri, da quello che abbiamo capito, veramente stratosferici: 100 e passa, 120, 130, 140 trilioni di dollari. Questo richiede una risposta dei governi su come aiutare la transizione sapendo che il finanziamento non è un problema. Ci sono finanziamenti pubblici senza precedenti".
Il presidente del Consiglio ha detto di aspettarsi “una evoluzione rispetto al G20, che alla Cop26 si costruisca sui risultati del G20 e vada più in là". A Roma “ci sono stati spostamenti delle posizioni precedentemente assunte da Russia a Cina" verso "maggiore vicinanza al tema" clima.
"Sul piano degli obiettivi, delle ambizioni, non ci sono molte differenze. Sulla velocità con cui affrontare le sfide ancora ci sono divergenze. Che sia stato per la prima volta accettato da tutti che i gradi necessari siano un grado e mezzo e non due è molto importante. Questo impegna questi Paesi ad azioni coerenti di fronte all'opinione pubblica. Non so come evolverà qui il negoziato, ma l'impressione è che ci sia disponibilità a parlare e fare passi avanti".
"Con fondi privati non c'è vincolo finanziario"
"Se si riesce a portare dentro i capitali privati nella lotta al cambiamento climatico ci si accorge che non ci sono vincoli finanziari", ha chiarito Draghi, secondo cui "è necessario che il settore pubblico aiuti questo denaro privato a suddividere il rischio. Questi investimenti hanno gradi di rischio di diversa entità e non possono essere sopportati dal solo settore privato".
Utilizzare bene il denaro
L'importanza, ribadita dal nostro premier, è che i fondi disponibili vengano utilizzati correttamente:
"Dobbiamo rafforzare i nostri sforzi sui fondi per il clima. Dobbiamo far lavorare insieme il settore pubblico e privato, in modi nuovi. Johnson ha sottolineato la quantità di denaro disponibile: decine di trilioni. Ma ora dobbiamo usarli, dobbiamo trovare un modo intelligente di spenderli velocemente. Abbiamo bisogno che tutte le banche multilaterali e in particolare la Banca mondiale condividano con il settore privato i rischi che il privato non si può permettere. Abbiamo bisogno di piattaforme. Johnson ci ha dato la buona notizia che i soldi non sono un problema se vogliamo usarli bene".
Queste le parole del presidente del Consiglio nostrano, seduto accanto al principe Carlo durante il World Leader Summit in corso a Glasgow, nel momento in cui ha guadagnato il palco per il suo discorso introduttivo.