Giornata mondiale della pasta: in 10 anni il suo consumo è raddoppiato
Per l'occasione, sui social è partita una charity challenge con l'hashtag #Haveagoodpasta e #Worldpastaday. L'obiettivo: una donazione di 300 mila piatti di pasta ai meno fortunati e a chi ha subito le conseguenze dell'emergenza sanitaria.
Al sugo, al pesto, alla carbonara, col ragù o alle vongole: qualunque sia il condimento scelto, un buon piatto di pasta, soprattutto per noi italiani, è una vera gioia per il palato e, più in generale, per la vita. Negli ultimi dieci anni, il suo consumo a livello mondiale è quasi raddoppiato, passando da 9 a circa 17 milioni di tonnellate annue. Oggi, lunedì 25 ottobre 2021, nessuno si potrà esimere dal gustarsi dell'ottima pasta. Per quale motivo? Molto semplice: in tutto il mondo si celebra il World Pasta Day.
IL VIDEO:
Oggi è la giornata mondiale della pasta
Ogni anno, il 25 ottobre si celebra in tutto il mondo il World Pasta Day, una giornata ideata dai pastai di Unione Italiana Food e Ipo - International Pasta Organization e istituita nel 1995 quando quaranta produttori di pasta di tutto il mondo si riunirono per tenere il primo Congresso Mondiale della Pasta.
Giunta alla sua 23esima edizione, quest’anno la giornata mondiale della pasta è dedicata ai meno fortunati e a coloro che stanno subendo le conseguenze derivate dall’emergenza sanitaria. Sui social network è partita infatti la social charity challenge con l'hashtag #Haveagoodpasta e #Worldpastaday, che vede uniti i pastai italiani di Unione Italiana Food, le quattro Caritas sui territori nelle città di Milano, Roma, Napoli e Palermo e la community di pasta lover in una donazione di 300 mila piatti di pasta.
Per partecipare, basta postare sui propri canali social lo scatto di un piatto di pasta preparato "con ingredienti semplici e di stagione" con l’hashtag #Haveagoodpasta. Ogni scatto condiviso verrà pubblicato sul sito dedicato "Al Dente".
In 10 anni il consumo di pasta è raddoppiato
Secondo i dati resi noti dall’Unione Italiana Food, il consumo di pasta in soli dieci anni è quasi raddoppiato passando da 9 a circa 17 milioni di tonnellate annue.
Ogni italiano consuma oltre 23 kg all’anno di pasta. Seguono Tunisia, 17 kg, Venezuela, 15 kg e Grecia, 12,2 kg. L'Italia si conferma leader mondiale della pasta con 3,9 milioni di tonnellate di pasta prodotte dai nostri pastifici. Il settore dei pastai italiani conta quasi 120 imprese, oltre 10.200 addetti e genera un valore di 5,6 miliardi di euro. Più della metà della produzione italiana (il 62% ovvero 2,4 milioni di tonnellate) finisce all'estero. I Paesi dove esporta di più l'Italia sono Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Francia e Giappone.
Secondo un’altra elaborazione di Unione Italiana Food, sono oltre 300 i tipi di pasta presenti sugli scaffali dei supermercati, ma gli italiani scelgono quasi sempre gli stessi. La top 10 dei formati costituisce quasi 900 mila tonnellate di pasta su 1,4 consumate annualmente in Italia e vede in testa gli spaghetti davanti a penne rigate e fusilli. Nel merito del consumo, secondo una ricerca Doxa-Unione Italiana Food, è preferita la pasta corta a quella lunga e la pasta rigata alla liscia.
Storia della pasta
Le persone mangiano pasta fin dal primo secolo d.C., anche se la leggenda narra che sia stato Marco Polo ad importare la pasta dalla Cina nel 1200, quando un suo marinaio (di nome Spaghetti) sceso dalla nave vide un gruppo di persone che facevano lunghe strisce di pasta, si fece insegnare il procedimento, e tornò a bordo con un campione del piatto e un po’ di farina.
La pasta secca è cresciuta in popolarità durante il XIV e il XV secolo, principalmente per la sua facile conservazione, e ciò ha permesso alle persone di portare la pasta sulle navi durante l'esplorazione del Nuovo Mondo. Fu il cuoco italiano Hector Boiardi a fondare la prima azienda inventrice e produttrice della pasta in Pennsylvania oltre 80 anni fa.