Addio anonimo paese della Casalinga: a Voghera ne succedono di tutti i colori
Tra la "concorsopoli" e l'assessore leghista che ha ucciso un migrante con un colpo d'arma da fuoco il paesino pavese forse non è ciò crediamo...
Non è un paese per casalinghe, a dispetto dell'iconica immagine che indicherebbe la "casalinga di Voghera" quale perfetta sintesi dell'archetipo di una sonnolenta e abitudinaria vita di provincia. E' il caso di rivedere le proprie convinzioni, perché Voghera, stando alle cronache degli ultimi tempi, ne stanno succedendo davvero di tutti i colori.
Altro che casalinga di Voghera...
L'ultimo fatto di cronaca risale a mercoledì, 13 ottobre 2021. Le indagini svolte dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Voghera hanno portato a scoperchiare un vaso di Pandora di concorsi pubblici truccati: indagate 8 persone per turbativa d'asta, concussione per induzione, abuso d'ufficio e falso ideologico in Municipio.
Un'altra tegola sull'Amministrazione in carica, travolta già da due scandali che l'hanno fatta rimbalzare fino alla cronache nazionali, il più eclatante quello dell'assessore-pistolero che ha freddato un extracomunitario in strada.
Qui invece si parla di due concorsi “truccati” per l’assunzione del Responsabile Operativo e di ulteriori 13 impiegati a tempo indeterminato presso una società posseduta al 100% da una municipalizzata facente capo al Comune di Voghera.
La “concorsopoli vogherese” è finita sotto la lente in due anni di indagini: i finanzieri hanno scoperto che la Presidente, la Vice-Presidente e un Consigliere d’Amministrazione hanno bandito il concorso per l’assunzione del Direttore Operativo predisponendo un avviso pubblico indebitamente modellato sulle caratteristiche della persona da favorire...
Insomma una sconcertante situazione di costante ingerenza di politici locali sulle procedure concorsuali per la selezione di dipendenti delle società municipalizzate vogheresi.
E l'assessore "sceriffo"
Ma Voghera è stata anche teatro, lo scorso 20 luglio, di un fatto di cronaca dal tragico epilogo, salito alla ribalta nazionale. Massimo Adriatici, 47enne avvocato e assessore alla Sicurezza e Polizia Locale della cittadina, è stato fermato per l'uccisione di un 39enne marocchino, Youns El Boussetaoui all'esterno di un bar.
La versione dell'assessore fa leva sulla legittima difesa, secondo quanto raccontato dal leghista sarebbe intervenuto per soccorrere delle persone che la vittima avrebbe importunato in un locale pubblico, da qui il litigio fuori dal bar e - sempre secondo la versione di Adriatici - il colpo d'arma da fuoco si ricondurrebbe a legittima difesa. L'accusa (che porta avanti la tesi dell'omicidio volontario) e la difesa si danno battaglia in aula.
Le chat imbarazzanti della Giunta: "Il marocchino è annegato?"
In seguito al sanguinoso fatto di cronaca, una talpa ha poi reso pubbliche le chat su Whatsapp tra la sindaca di Voghera Paola Garlaschelli e gli assessori. Le conversazioni, pubblicate sui social, hanno riacceso la polemica nei confronti dell’amministrazione leghista di Voghera, dopo la tempesta che si era scatenata alla morte di Youns El Boussettaoui ucciso da Adriatici.
"Ma in tutto ciò il marocchino che chiedeva l’elemosina è affogato?" e poi una serie di faccine che ridono. È una delle frasi incriminate scritta dalla sindaca Garlaschelli, seguita dalle risposte della vice-sindaca Simona Virgilio e dell’assessore all’Urbanistica e Patrimonio, William Tura. I dialoghi via chat whatsapp pubblicati si riferiscono allo scorso 12 marzo (prima della sparatoria) e l’argomento è sempre quello dei migranti.
L’assessore Giancarlo Gabba, scrive: “Purtroppo ormai non bastano più i nostri vigili! Ci vuole ben altro!“ Affermazione accompagnata poi dall'emoticon di una bomba. L'assessore Gabba, era già finito al centro di attacchi per una sua frase in una conversazione del 26 giugno sempre in chat:
“Finchè non si comincerà a sparare, sarà sempre peggio!”
Allora la sindaca Garlaschelli aveva definito deplorevoli i suoi commenti ma l'assessore aveva mantenuto il suo posto in Giunta.
E l'opposizione chiede a gran voce le dimissioni della Giunta per "liberare Voghera dall'imbarazzo".
Ma i problemi della Giunta (e soprattutto della sindaca, in questo caso) non sono ancora terminati. Oltre ai contenuti sconvenienti delle chat, nelle ultime ore, tornando alla vicenda legata ai concorsi truccati, Piero Mognaschi - già direttore generale dell’Asm di Voghera, che nel 2019 ha denunciato i malaffari all’interno dell’azienda controllata dal Comune - in un'intervista rilasciata al Corriere ha dichiarato:
"Essendo il Comune proprietario di Asm, risulta difficile pensare che nessuno sapesse… considerando che l’attuale sindaca, Paola Garlaschelli, è stata a capo del collegio sindacale dell’azienda, ovvero l’organo deputato alla vigilanza…".
Insomma, non esattamente la città di provincia in cui non succede mai niente che tutti si aspettano.