Catturato grazie a un neo l'assassino della povera Saman: l'ha uccisa lo zio
La procuratrice di Reggio Emilia Isabella Chiesi: "Riteniamo sia lui la mente di questo progetto criminoso pazzesco".
Danish Hasnain, zio di Saman Abbas, è stato arrestato ieri, mercoledì 22 settembre 2021, nella periferia di Parigi. A bloccare il 33enne pachistano è stata la polizia francese, in esecuzione di un mandato di arresto europeo. L'uomo è uno dei cinque parenti della 18enne - che si era ribellata a un matrimonio combinato in Pakistan e scomparsa nel nulla il 30 aprile 2021 da Novellara (Reggio Emilia) - indagati per il suo omicidio. In queste ore la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, ricevuta dagli uffici la traduzione di tutti gli atti della pratica, ha firmato e trasmesso al Pakistan le due domande di estradizione per i genitori di Saman, anch'essi indagati per l'omicidio della figlia e ricercati da Interpol a livello internazionale.
Catturato a Parigi lo zio di Saman
Avrebbe dichiarato false generalità e non aveva documenti con sé quando è stato controllato, ma a tradire Hasnain sarebbe stato un neo sul volto, successivamente gli accertamenti delle impronte digitali ne hanno confermato l'identità. La polizia francese, che opera d'intesa con i carabinieri di Reggio Emilia, si era sistemato in un appartamento della periferia di Parigi, con alcuni connazionali, estranei all'accaduto. A quanto pare avrebbe contribuito a individuarlo nella capitale francese l'utilizzo di profili social, con utenze non a lui riconducibili.
L'uomo è ritenuto dagli investigatori l'esecutore materiale dell'omicidio della giovane nipote. Pesanti prove a suo carico, a partire dalla testimonianza del fratello minorenne della ragazza:
"Secondo me l'ha uccisa strangolandola, anche perché quando è venuto a casa non aveva nulla in mano".
Inoltre l'uomo, durante una conversazione in chat con una persona di fiducia, aveva scritto:
"Abbiamo fatto un lavoro fatto bene".
A carico di Hasnain c'è anche il video che lo ritrae il 29 aprile, con due cugini, nei pressi del casolare di Novellara dove la famiglia viveva e lavorava, con pala e piede di porco: secondo gli investigatori stavano andando a scavare la buca per seppellire la diciottenne. I due cugini di Saman, immortalati nei fotogrammi, sono Ikram Ijaz (attualmente in carcere) e Nomanhulaq Nomanhulaq (latitante).
La procuratrice di Reggio Emilia Isabella Chiesi è tranciante sul ruolo dello zio 33enne nella vicenda:
"Riteniamo che fosse la mente di questo progetto criminoso pazzesco".
La ricostruzione
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, nel pomeriggio del 30 aprile 2021, a casa della famiglia Abbas, a Novellara, ci fu una riunione e si parlò di come far sparire il cadavere di Saman, smembrandolo. Il dettaglio è emerso dalle dichiarazioni, durante l'incidente probatorio, del fratellino della ragazza. All'incontro nella casa c'erano anche lo zio Danish Hasnain e un altro parente. Un partecipante, ha raccontato il fratello, "ha detto: io faccio piccoli pezzi e se volete porto anch'io a Guastalla, buttiamo la' , perche' cosi' non va bene".
Il cadavere di Saman, dopo due mesi di ricerche non è mai stato trovato, ma gli inquirenti, i carabinieri e la Procura non hanno dubbi sul fatto che sia stata uccisa.
Al quadro si aggiunge anche la testimonianza del fidanzato della 18enne, al quale la ragazza avrebbe confidato (poco prima di sparire) di temere per la propria vita dopo aver sentito delle conversazioni dei familiari in cui si pianificava proprio come ucciderla.
Estradizione per i genitori
Oltre al cugino latitante mancano all'appello anche i genitori della giovane, partiti per il Pakistan il primo maggio: Shabbar Abbas e Nazia Shaheen. E' notizia delle ultime ore che la ministra Cartabia ha firmato e trasmesso al Pakistan le due domande di estradizione per i genitori di Saman Abbas.