INDAGINE

Operazione antiterrorismo a Genova: nove arresti per finanziamento a Hamas

Il presidente dell’Associazione dei Palestinesi in Italia secondo gli inquirenti agirebbe come il vertice della cellula italiana di Hamas

Operazione antiterrorismo a Genova: nove arresti per finanziamento a Hamas

La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Genova su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo. Il provvedimento colpisce nove indagati e tre associazioni. Oltre alle misure restrittive, le autorità hanno disposto sequestri per un valore superiore a otto milioni di euro. Gli inquirenti contestano il reato di associazione con finalità di terrorismo internazionale, ai sensi dell’articolo 270-bis del codice penale.

Sette milioni di euro dirottati verso la striscia di Gaza

Secondo le ricostruzioni della DIGOS e dei nuclei speciali della Guardia di Finanza, circa 7,3 milioni di euro sono stati trasferiti attraverso triangolazioni bancarie e associazioni estere. I fondi, formalmente raccolti per scopi umanitari a favore della popolazione palestinese, sarebbero stati invece destinati a entità controllate da Hamas o direttamente a esponenti del gruppo. Le indagini hanno evidenziato come il 71% delle donazioni raccolte venisse dirottato per sostenere le attività dell’organizzazione terroristica.

Il sostegno ai nuclei familiari dei responsabili di attentati

L’impianto accusatorio indica che parte dei capitali sia stata utilizzata per il sostentamento dei familiari di soggetti coinvolti in attentati contro civili o di detenuti per terrorismo. Tale assistenza economica, secondo la Direzione Nazionale Antimafia, avrebbe contribuito a rafforzare la strategia del gruppo, incentivando l’adesione al programma criminoso e l’esecuzione di attacchi suicidi. I flussi finanziari sono stati monitorati a partire da segnalazioni per operazioni sospette precedenti all’attacco del 7 ottobre 2023.

Le associazioni coinvolte e i legali rappresentanti

L’attività investigativa ha individuato tre sigle principali utilizzate per il transito del denaro. Si tratta dell’Associazione benefica di solidarietà col popolo palestinese (A.B.S.P.P.), fondata a Genova nel 1994, e della sua versione O.D.V. istituita nel 2003, il cui legale rappresentante risulta essere Mohammad Mahmoud Ahmad Hannoun.

Insomma il presidente dell’Associazione dei Palestinesi in Italia (API), membro del consiglio direttivo della European Palestinians Conference, secondo gli inquirenti della DDA di Genova, agirebbe come il vertice della cellula italiana di Hamas e farebbe parte del comparto estero dell’organizzazione terroristica.

Risulta coinvolta anche l’associazione “La Cupola d’Oro” di Milano, costituita nel dicembre 2023 sotto la guida di Khalil Abu Deiah. Le somme sottratte alla finalità umanitaria originaria ammontano con precisione a 7.288.248,15 euro.